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Novolegno c'è la schiarita: salvi i posti di lavoro

L’accordo prevede in sintesi, la richiesta al Ministero del Lavoro per l’emanazione di un decreto per i primi 12 mesi di autorizzazione al pagamento delle integrazioni salariali

Oresso la sede dell’Ufficio Regionale del Lavoro di Napoli, alla presenza della Dott.ssa Silvana Miele, tra l’azienda Novolegno rappresentata dal Cons. delegato Dott. Barzazi Giorgio e dal Direttore di stabilimento Pitton Giuseppe; per la Confindustria di Avellino in rappresentanza dell’azienda, il Dott. Ventre Crescenzo; per le OO.SS, rispettivamente: Filca Cisl Mennato Magnolia, Natale Amato e Vertullo Carmine; Fillea Cgil, Sannino Giovanni e Antonio Di Capua; Feneal Uil, Piemonte Carmine e Di Popolo Giuseppe; la Ugl, D’Onofrio Angelo; la Rsu, Aquino Maurizio e Fasulo Maurizio, Sorriento Pasquale, si è raggiunto l’importante accordo per il ritiro dei 55 licenziamenti annunciati dall’azienda il 5 dicembre 2016, ai sensi della l.223/91 e in alternativa l’attuazione del Contratto di Solidarietà, da sempre rivendicato dal sindacato, dalla Rsu e dai lavoratori.

L’accordo prevede in sintesi, la richiesta al Ministero del Lavoro per l’emanazione di un decreto per i primi 12 mesi di autorizzazione al pagamento delle integrazioni salariali per i casi previsti di Contratto di Solidarietà, con riduzione dell’orario di lavoro tesi ad evitare i licenziamenti e difendere i livelli occupazionali; l’anticipazione ai lavoratori delle somme di competenza dell’Inps, ad ogni scadenza mensile; la distribuzione tra i lavoratori dell’orario di lavoro il più equo possibile (con riduzione dell’orario stesso che va dal 20 al 60 per cento per le diverse mansioni), mediamente vicina al 50% tra lavoro e integrazionesalariale; sono previsti incontri periodici e trimestrali di verifica dell’andamento aziendale di attuazione del contratto di Solidarietà, ma in particolare i dodici mesi devono servire per confrontarsi sui programmi produttivi legati al superamento della crisi dell’azienda, per un futuro auspicabilmente di sviluppo.

Infine è previsto, quale compartecipazione dei lavoratori ai maggiori costi, il congelamento degli effetti dell’integrativo aziendale per un periodo pari al Contratto di Solidarietà nella misura del 50%, con esclusione dell’indennità sostitutiva di mensa. Si conclude positivamente una delicata, estenuante e lunga vertenza, che ha visto diverse trattative, in particolare vogliamo ricordare quella del 7 in sede aziendale e del 13 in Regione, che hanno posto le basi per l’accordo realizzato appunto il 16 febbraio, dove grazie anche al contributo, all’esperienza e alla professionalità dell’Ufficio Regionale del Lavoro, che ha facilitato non poco alla condivisione dei migliori risultati raggiunti con la sottoscrizione dell’accordo.

Certo non vanno sottaciuti altri aspetti fondamentali e importanti: l’unità del sindacato, della Rsu e la determinata mobilitazione dei lavoratori, che hanno saputo costruire, anche attraverso l’uso corretto della stampa un clima favorevole di solidarietà nell’opinione pubblica, istituzionale dal sindaco del Comune di Montefredane, alla Presidenza della Regione Campania con il settore Lavoro e Industria e la Prefettura, che ringraziamo tutti e che hanno contribuito a far cambiare impostazione all’azienda di poter affrontare la crisi senza licenziare, ma con l’uso degli strumenti ancora possibili e alternativi degli ammortizzatori sociali a difesa dei livelli occupazionali in un territorio estremamente difficile, come sostenuto sempre dai lavoratori e dal sindacato.

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