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L'usura è presente in Irpinia ma negli ultimi 6 mesi nessuna denuncia

Ad Avellino le vittime dell'usura potranno rivolgersi all'associazione Fai Antiracket

Ad Avellino le vittime dell'usura potranno rivolgersi all'associazione Fai Antiracket intitolata a Pina Maisano che dopo l'uccisione del marito Libero Grassi, fino all'ultimo giorno della sua vita non ha mai smesso di girare l'Italia.Presidente dell'associazione irpina sarà Angelo Gerardo Napolitano. Per l'occasione in Prefettura si è tenuta la presentazione con Tano Grasso, presidente onorario di Fai Antiracket, il Prefetto Domenico Cuttaia commissario straordinario del Governo per il coordinamento di iniziative antiracket e qullo di Avellino Carlo Sessa.

Nel suo discorso Tano Grasso mette in evidenza che: "segnali dicono che il fenomeno esiste e che bisogna operare sul territorio. La denuncia purtroppo un po' ovunque resta un fatto di élite, né si può pensare di ricavare dati dalle statistiche ufficiali che fanno riferimento solo a ciò che emerge. Quando parliamo di usura parliamo di un fenomeno sommerso per definizione, solo la denuncia può farlo emergere. Abbiamo una legislazione eccezionale che viene invidiata a livello mondiale. Funziona bene grazie all'ufficio del commissario che rende rapida l'erogazione dei fondi di solidarietà per chi subisce un danno, ma questo non basta a far scattare in automatico le denunce. La grande svolta è che ci saranno commercianti che chiederanno ad altri commercianti di denunciare: non saranno più solo poliziotti e carabinieri a farlo, ma coloro i quali in prima persona hanno già vissuto l'esperienza della denuncia".

Sulla situzione in Irpinia è più chiaro il prefetto Sessa: "nel secondo semestre 2016 non risultano presentate denunce in questo senso, questo è grave perché non vuol dire che non esista il fenomeno. La criminalità in questa provincia è abbastanza sotto controllo, dobbiamo però incrementare forme di collaborazione per far emergere l'usura".

I reati di estorsione ed usura sono difficilissimi da scoprire ma il prefetto Cuttaia  non ci sta a parlare di omertà: "il silenzio è dovuto a paura e preoccupazione, per questo ritengo che le vittime vadano aiutate. Eroghiamo mutui e contributi a fondo perduto, sul cui utilizzo poi facciamo chiaramente le nostre verifiche, per consentire alle vittime di rientrare nel mercato e affrancarsi definitivamente dagli usurai".

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