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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Ariano Irpino

Affitti, la Cidec chiede provvedimenti immediati

E' quanto chiedono le associazioni di categoria alla maggioranza nella risoluzione sulla nota di aggiornamento al Def

"Prorogare la riduzione al 10 per cento della cedolare secca sugli affitti abitativi ed eventualmente estendere il sistema della tassazione sostitutiva anche sui redditi derivanti dagli affitti di immobili ad uso non residenziale". E' quanto chiedono le associazioni di categoria alla maggioranza nella risoluzione sulla nota di aggiornamento al Def. 
Per risolvere il problema della fine dei negozi nelle nostre città serve una ‘revisione delle formule contrattuali’. E’ quello che diciamo da anni. Il fatto che i contratti d'affitto dei locali commerciali siano regolati ancora da una legge preistorica come quella del 1978 sull’equo canone, è una assurdità che non ha paragoni.


Il presidente provinciale di Cidec, Nicola Grasso, ha spiegato: “Si tratta di una disciplina che – imponendo contratti di 12 o 18 anni a canone immutabile (salvo l’Istat) – impedisce l’incontro fra domanda e offerta, precludendo l’apertura di nuove attività da parte di tanti giovani che avrebbero bisogno di lavorare. Se a tutto ciò si aggiunge una tassazione che – fra Irpef, addizionali Irpef, Imu e Tasi – arriva ad erodere il 70/80 per cento dei canoni, il quadro che ne deriva è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi: locali abbandonati, degrado, insicurezza, Pil che non cresce, consumi che non ripartono”.
Concludendo: la soluzione a tutto ciò esiste: derogabilità della legge sull’equo canone per tutti – e non solo, come ora previsto, per le locazioni con canone annuo superiore a 250mila euro – e cedolare secca per gli affitti commerciali. Mettiamo subito in cantiere queste due misure e i risultati non tarderanno ad arrivare”.              

 La CIDEC ha posto l’accento sulla crisi del piccolo commercio lanciando l’allarme sulla chiusura di altri 25.000 piccoli negozi nel 2016 e ha indicato fra le soluzioni al problema l’estensione al settore non abitativo della cedolare secca sugli affitti.


Inoltre Grasso afferma: “Al governo, la Cidec Nazionale lo sta dicendo da tempo, da ultimo in occasione di un incontro tenutosi a Febbraio con il Viceministro dell’economia e delle finanze Enrico Morando. Lo ribadiamo ancora una volta. Il commercio diffuso, che è una delle forze di questo Paese, è reso possibile dalle tante famiglie che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto di locali commerciali da dare in affitto. Finché questa forma di investimento continuerà ad essere mortificata da una tassazione che – fra Irpef, relative addizionali, Imu e Tasi – arriva ad erodere il 70/80 per cento del canone di locazione, non potrà che estendersi la fuga dei risparmiatori, il tentativo di disfarsi di questi immobili e l’aumento di locali abbandonati. Con tutte le nefaste conseguenze sul commercio e sull’economia intera. Bisogna intervenire subito”.
 

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