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Cronaca

Villa confiscata al clan Cava, l'associazione Libera chiede chiarezza

Si torna a parlare della riconversione della ex villa bunker confiscata a Biagio Cava in un istituto agrario

Dopo lunghi mesi di impegno, soprattutto grazie all’intenso lavoro della Prefettura di Avellino si è giunti, nello scorso mese di settembre, alla firma di un protocollo che ha impegnato numerosi attori istituzionali per la riconversione della ex- villa bunker confiscata a Biagio Cava in un istituto agrario.

Un’iniziativa dall’altissimo valore simbolico, perché un bene confiscato viene restituito alla collettività ma anche dall’importante valore educativo. Non è un caso la scelta di un istituto agrario, per lavorare sulle peculiarità della zona e per favorire la crescita di nuove professionalità che possano accompagnare il riscatto del territorio.

Apprendiamo, con preoccupazione e sorpresa, dagli organi di informazione, che il Protocollo firmato possa essere messo in discussione e che l’istituto venga spostato in una sede a pochi chilometri di distanza.

Ci appelliamo alla responsabilità di tutti gli attori coinvolti, ricordando che un bene confiscato alla criminalità organizzata restituisce dignità e speranza ai territori.

Ci appelliamo inoltre, alle comunità locali, per organizzare una grande mobilitazione di massa, per ribadire che sul contrasto alle camorre, non si fanno passi indietro!

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