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Cronaca

Storie di “straordinario” Servizio Civile: "Da Avellino a Buenos Aires"

Daniele Nigro racconta la propria esperienza all'estero, presso le Acli argentine di Buenos Aires

Daniele Nigro, laureato in Giurisprudenza e volontario in Servizio Civile per il progetto “Oltre i confini” presso le Acli di Buenos Aires, ha fornito una testimonianza lucida e dettagliata della propria esperienza, sottolineando la soddisfazione e l’orgoglio di aver potuto offrire un servizio al proprio Paese: «Sono venuto a conoscenza del progetto durante la mia esperienza di volontario presso la sede delle Acli di Avellino e sono stato immediatamente sostenuto nella mia intenzione di cogliere al volo questa incredibile opportunità che, sapevo, mi avrebbe portato all’estero a condividere valori comuni e fondanti l’ordinamento democratico».

Dopo un breve periodo di formazione presso la sede centrale delle Acli a Roma, i volontari selezionati per prestare Servizio Civile all’estero acquisiscono gli strumenti necessari alla partecipazione attiva al progetto, che coprirà un intero anno della loro vita in un impegno a favore del bene di tutti e di ciascuno, ereditandone, poi, un ricordo e un patrimonio di valori indelebile.

«Il primo impatto con Buenos Aire è stato forte – racconta Daniele -: strade a otto corsie, auto impazzite, limiti di velocità ignorati, caldo afoso e palazzoni bianchi anneriti dallo smog, ma anche un profumo costante di asado che inebria le strade, le code ordinate in fila indiana alle fermate degli autobus, i ritmi rilassati e tranquilli della gente».

Daniele è impiegato in un ufficio che offre servizi gratuiti di assistenza e consulenza, garantendo alla comunità italiana del posto l’accesso ai diritti previsti dalla normativa italiana e argentina in materia socio-previdenziale e assistenziale. «L’utenza – continua Daniele - è composta essenzialmente da anziani, che hanno difficoltà con la pensione, e dai loro parenti, che chiedono di ottenere la cittadinanza italiana. La cosa che più mi colpisce sono le loro storie che, nonostante la difficoltà economica e i problemi di salute, parlano di un amore nostalgico e incondizionato verso il Paese natio». Daniele trasmette l’entusiasmo e la felicità di chi sa di riempire il proprio tempo con attività utili e arricchenti per se stessi e per gli altri, perché «un sorriso, un sincero ringraziamento ripagano davvero di ogni sforzo».

Le cascate di Iguazu, che «con il rimbombo delle acque e la folta selva catapultano in una realtà paradisiaca»; Ushuaia, «la città più australe del mondo»; la selvaggia Terra del Fuoco; la Patagonia, «imponente, maestosa e incantevole», rientrano nel bilancio del tutto positivo di un’esperienza qualificante di crescita personale a tutto tondo, che è soprattutto, dalle parole di Daniele «una magnifica opportunità di educazione alla cittadinanza attiva e un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società, contribuendo allo sviluppo sociale, economico e culturale del nostro Paese e tendendo un ponte sull’oceano tra vecchio e nuovo continente».

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