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Cronaca

Sentenze pilotate, Antonio Mauriello ha già lasciato il carcere

Il giudice tributario torna a casa agli arresti domiciliari

Il giudice tributario Antonio Mauriello, finito in manette nel corso dell'operazione della Guardia di Finanza di Salerno "Ground Zero" torna a casa agli arresti domiciliari. Una misura meno pesante. La decisione giunge all’indomani degli arresti eseguiti dalle Fiamme Gialle che hanno indagato su di un giro di presunte sentenze pilotate in cambio di denaro.

Il video con le intercettazioni

Insieme al giudice irpino è finito in carcere anche il manager tv Casimiro Lieto. Per lui gli interrogatori si svolgeranno nella giornata di lunedì.

L'operazione della Guardia di Finanza

Sono sette le persone finite in carcere, oggi, nell’ambito dell’indagini svolte dalla Guardia di Finanza che, lo scorso 15 maggio, hanno portato  all’arresto di 14 persone. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Salerno ed eseguita dalle Fiamme Gialle.

I nuovi accertamenti investigativi, svolti dopo la prima ordinanza cautelare, hanno permesso di acquisire nuove prove di colpevolezza nei confronti di altri pubblici ufficiali ed imprenditori. In particolare, alcuni indagati già arrestati, hanno ammesso, nel corso degli interrogatori, le proprie responsabilità in relazione agli episodi di corruzione loro contestati ed hanno raccontato di altri casi di corruzione a loro carico e di altri indagati. Tali dichiarazioni sono state riscontrate in relazione a ulteriori dieci sentenze di secondo grado, pronunciate dalla Commissione Tributaria Regionale-Sezione distaccata di Salerno, il cui iter procedimentale risulterebbe essere stato “pilotato” a favore dei ricorrenti privati in cambio di somme di denaro corrisposte a “titolo corruttivo”. Sulla base delle nuove indagini, considerando anche le dieci sentenze ricostruite nella prima fase dell’inchiesta, sale ora a venti il numero dei provvedimenti di secondo grado “pilotati” dal 2016 a maggio di quest’anno, sempre con il medesimo risultato finale e cioè l’accoglimento del ricorso a favore del contribuente. Tra i capi di accusa provvisori per i quali il Gip ha ravvisato la presenza dei gravi indizi di colpevolezza vi sono la cancellazione di un debito con l’Erario di oltre 35 milioni di euro ottenuto da una società di Sarno; per un’altra società di Angri, l’indebito vantaggio ottenuto supererebbe i 5 milioni di euro; per una terza società di Avellino, invece, la somma contestata dal Fisco e annullata dai giudici raggiungerebbe quasi il milione di euro.

L'arresto di Antonio Mauriello

Antonio Mauriello già giudice tributario e membro del Consiglio nazionale della giustizia tributaria a Roma, nonchè padre di Claudio, l’avvocato presidente della Us Avellino e della Scandone. 

Al centro dell'attenzione è finita la sentenza del 22 gennaio scorso, quando Antonio Mauriello, in qualità di referente della Sidigas Spa, stando a quanto affermano gli inquirenti, avrebbe consegnato una tangente da 10mila euro nelle mani del giudice a Fernando Spanò presidente della sezione quinta della corte della commissione tributaria regionale di Salerno e relatore nell’udienza in questione.

La somma in auge serviva, di fatto, a "pilotare l’iter procedimentale e condizionare favorevolmente l’esito del procedimento tributario di 979.956 euro inerente la Ener Impianti s.r.l. società titolare del 76,6% del capitale sociale della Sidigas spa, e definita in secondo grado con esito favorevole al contribuente nel corso dell’udienza del 18 gennaio 2019". 

L'arresto di Casimiro Lieto

Nell'inchiesta "Ground Zero 2" della Guardia di Finanza relativa alle sentenze pilotate è finito in manette anche Casimiro Lieto, originario di Avellino. L'autore televisivo Rai è stato arrestato insieme ai giudici tributari e a imprenditori del salernitano e dell'avellinese.

Produttore con la Rai di fortunate trasmissioni tra cui «La Prova del Cuoco», condotta all'epoca dalla Elisa Isoardi e della «Vita in Diretta» è stato in pole position per la direzione dei programmi di Rai 2. Nel passato ad Avellino era stato socio di una delle emittenti storiche della città irpina.

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