rotate-mobile
Cronaca

Processo ex Isochimica, Ariano in Movimento: "L’udienza chiave di tutto il processo"

"L'udienza del 26 maggio sarà molto impegnativa perché verranno acquisiti gli atti dei provvedimenti dell'88 del Pretore De Idda di Firenze"

Quando il Giudice chiede al PubblicoMinistero quali principali testi bisogna sentire per iniziare ad inquadrare la vicenda ex Isochimica il PM come primo teste indica il n 230 Maraia Giovanni, aggiungendo che la verbalizzazione “potrebbe occupare l’intera giornata” considerate le numerose denunce di Maraia.

Conclusa la fase preliminare del processo ex Isochimica, venerdì c.m. nell’aula bunker del Carcere di Poggioreale, si apre la Fase istruttoria con quella che sarà l’udienza chiave di tutto il processo e che ne condizionerà sia lo sviluppo che l’ esito finale.

E´ l’udienza chiave perché verrà acquisita tutta la documentazione, tra cui l’esposto del 2009, che Giovanni Maraia in 30 anni ha inoltrato al Tribunale di Avellino,  permettendo con l’inizio del processo di non dimenticare questa storia e individuare i responsabili, si spera. 

La nostra è più che una speranza e si fonda su due dati di fatto: la ricchezza di dettagli e la precisione con la quale Giovanni Maraia ha ricostruito le eventuali responsabilità di Ferrovie dello Stato, del Comune di Avellino e dell’ex Usl di Avellino; il lavoro altrettanto preciso della Procura di Avellino che nonostante le pesanti ostruzioni, compreso lo sfratto a Napoli, procede nell’accertamento delle verità e delle responsabilità.

Secondo Giovanni Maraia mentre la Politica locale seduta in Parlamento, e i Sindacati  hanno sempre ostacolato la lotta per il diritto al lavoro e alla salute degli operai dell’ex Isochimica, l’ unico alleato è stato sempre e solo la Magistratura. Nell’88 quella di Firenze e non di Avellino. Anche in quel caso il provvedimento di sequestro fu il frutto delle grandi doti di studio e della testardaggine di Maraia. 

Nonostante la Procura di Avellino, all’epoca facesse orecchie da mercante, come tutti in Irpinia, ebbe la brillante idea di interpellare il Tribunale di Firenze in quanto era lì che era stato firmato il contratto tra le Ferrovie dello stato ed Elio Graziano.

Un momento storico perché quel provvedimento fu cercato e voluto da Maraia per far comprendere agli operai che lui stava dalla loro parte per tentare di salvare quello che avevano di più caro, più della stessa auto comprata con lo stipendio di Graziano, la vita. Fu infatti dopo mesi di rifiuti la prima volta che gli operai ascoltarono le denunce di Maraia, rifiutandosi di entrare nella Fabbrica della morte.

Infatti l’udienza del 26 maggio sarà molto impegnativa anche perché verranno acquisiti gli atti dei provvedimenti dell’88 del Pretore De Idda di Firenze.

Negli anni a seguire la chiusura della fabbrica gli operai e i loro familiari, gli abitanti di Borgo ferrovia e i cittadini di Avellino non sono stati mai lasciati soli da Maraia.

Lo dimostrano la legge che nel 92 aboliva l’amianto, fatta approvare da Democrazia Proletaria e le tante lotte vinte: dall’attivazione nel 2003 presso l’ASL di Avellino di un Unità operativa per la sorveglianza sanitaria degli operai, all’inserimento dell’ex Isochimica tra i sette Siti di Interesse Nazionale con Amianto, fino al processo con l’individuazione di eccellenti imputati come i dirigenti di F.S., ASL ecc. e pesanti reati: disastro doloso, omicidio plurimo colposo, disastro ambientale, fino alle lesioni accertate ai 253 operai affetti da malattie correlate all’esposizione all’ amianto.

Ariano in movimento sarà impegnata, come da tradizione spesso dietro le quinte, a seguire la Bonifica dell’ex Isochimica affinché venga fatta in modo serio e con meno conferenze stampa.

Non abbiamo dimenticato che la sorveglianza sanitaria non è stata mai attivata per i familiari degli operai e per i residenti di Borgo Ferrovia.

Ricordiamo che i sindacati non hanno mai sostenuto la nostra proposta di assorbire in FS i 330 operai rimasti senza lavoro dopo la chiusura dell’azienda.

Crediamo sia giunta l’ora che anche la politica faccia qualcosa, oltre alle leggi che   discriminano chi ha una malattia nelle sue fasi iniziali e non può quindi andare in pensione rispetto a chi è un malato terminale di mesotelioma e può andare, giustamente, in pensione in modo anticipato.

Continueremo la nostra lotta affinché il Ministero dei Trasporti riconosca un indennizzo mensile a tutti gli operai dell’ex Isochimica e intensificheremo l’opera di informazione degli abitanti di Borgo Ferrovia e di tutti i cittadini irpini tenuti all’oscuro e repressi dalle ragioni del profitto. 

Oggi tutto ciò è possibile perché insieme al nostro impegno, come affermava Giovanni Maraia, “con il Procuratore Cantelmo è tornato lo Stato in Provincia di Avellino”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo ex Isochimica, Ariano in Movimento: "L’udienza chiave di tutto il processo"

AvellinoToday è in caricamento