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Cronaca

Patteggiamento per il capo della banda di albanesi

Una banda specializzata nei furti in villa

S. J., trentenne albanese, leader di una banda di albanesi specializzata in assalti alle ville, ha patteggiato la pena a tre anni di carcere, dinanzi al Giudice dell'udienza Preliminare del Tribunale di Cuneo, Dott. Gnocchi.

Il pluripregiudicato, difeso dall'avvocato avellinese Rolando Iorio, era ricercato dalle Questure di mezza Italia quando, il 22 Novembre 2017, veniva arrestato proprio ad Avellino, all'interno del residence "Moscati", sito in Contrada Amoretta.

Il pluripregiudicato albanese cercava di sottrarsi all'arresto esibendo documenti falsi ma gli uomini della Questura di Avellino, insospettiti dall'atteggiamento dell'uomo e dal fatto che lo stesso non forniva alcuna valida giustificazione circa la sua presenza in Città, lo conducevano presso gli Uffici della Questura ove, a seguito della corretta identificazione, gli notificavano una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cuneo nel 2014, ordinanza alla quale l'uomo si era finora sempre riuscito a sottrarre grazie alla sua latitanza.

Leggendarie le imprese criminali del trentenne il quale, a capo di un manipolo di 4 - 5 uomini, con una organizzazione di stampo militare, assaltava le ville più belle e lussuose del nord Italia, in particolare del Veneto e del Piemonte, mettendo a segno colpi che fruttavano di volta in volta migliaia di euro.

Dopo un attento studio delle ville e delle abitudini dei proprietari, infatti, S.J. ed i suoi uomini riuscivano ad introdurvisi, eludendo finanche i più sofisticati sistemi di allarme e, una volta legati ed imbavagliati i malcapitati, si facevano consegnare tutti i soldi ed i gioielli presenti in casa.

Un ultimo colpo, comunque, era andato male.

Infatti, durante un assalto in una lussuosa villa di Bene Vagienna, in provincia di Cuneo, avvenuto nel Novembre 2014, dove S.J. ed i suoi uomini legarono ed imbavagliarono l'anziana proprietaria e le sue due domestiche filippine, uno degli assalitori perse il proprio telefono cellulare che fu rinvenuto dagli uomini della Polizia nel giardino antistante la villa.

Di lì gli inquirenti riuscirono a risalire dapprima al proprietario del cellulare e poi ai suoi complici, che vennero tutti arrestati ad eccezione di S.J. che riuscì a far perdere le proprie tracce.

Venerdì scorso, dinanzi al GUP del Tribunale di Cuneo, l'albanese, accompagnato dal suo avvocato di fiducia, il penalista Rolando Iorio, ha patteggiato la pena ad anni tre di reclusione ed Euro 600,00 di multa, conseguendo una condanna molto più blanda di quella inflitta ai suoi complici, condannati tutti ad anni 5 e mesi 4 di reclusione con il rito abbreviato.

Fondamentale, ai fini della commisurazione della pena, il lauto risarcimento economico, offerto dall'albanese alle persone offese, che non si sono costituite parti civili, ed il riconoscimento delle attenuanti generiche.

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