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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

I boss inviano ordini dal carcere, un problema facilmente risolvibile

Le soluzioni per affrontare la questione non mancano; perché non vengono applicate?

Nella giornata di ieri vi abbiamo dato l’incredibile notizia di un boss di camorra rinchiuso nell’ala di alta sicurezza del carcere di Avellino che, come nulla fosse, poteva disporre tranquillamente di ben due cellulari.

Che i camorristi riuscissero a inviare i loro ordini anche dall’interno del carcere, non è una sorpresa per nessuno. Un problema enorme che potrebbe essere risolto facilmente se venissero forniti strumenti adeguati alla Polizia Penitenziaria e personale sufficiente. Due lacune che, senza ombra di dubbio, favoriscono non poco i movimenti dei camorristi detenuti. Nel corso del tempo, inoltre, si è spesso parlato del problema relativo alle intercettazioni; senza mai pensare alla possibilità di registrare tutti i colloqui, sia visivi che telefonici, che i boss hanno con i loro familiari. Un’altra soluzione sicuramente valida sarebbe quella di controllare la loro posta, sia in arrivo che in partenza.

La situazione attuale

Allo stato attuale delle cose, i controlli di questo tipo avvengono solamente su disposizione selettiva della magistratura ma, invece, dovrebbero avvenire sempre. Probabilmente, queste accortezze, non debellerebbero totalmente il problema ma, sicuramente, potrebbero ridurlo drasticamente; rallentando la riorganizzazione di clan decapitati e tagliando i collegamenti con i gregari all’esterno.

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