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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Luca Abete: "Soltanto coltivando la legalità e il rispetto possiamo cambiare le cose"

Avellino Today ha intervistato in esclusiva l'inviato irpino di Striscia

Avellino Today ha intervistato in esclusiva Luca Abete. L'inviato irpino di Striscia ha trattato argomenti importanti senza tralasciare nulla: 

Come nasce l’iniziativa, insieme agli universitari italiani, di donare Kit Merende ai bambini bisognosi?

“Ho trasformato in consigli tanti piccoli episodi che mi sono capitati e che ho affrontato in modo proficuo, visto che sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo e il mio sogno. Ci siamo resi conto di essere una vera e propria community di persone che condivideva questo messaggio. Io, però, ho sempre il cruccio di poter fare qualcosa in più e, girando per le università, ho visto che si poteva aggiungere qualcosa di più concreto; e abbiamo invitato i ragazzi a  interagire con il sito Noncifermanessuno.org e, nella sezione dedicata al Banco Alimentare, abbiamo visto a quanti prodotti alimentari corrispondevano, raggiungendo i 20mila kit merende per i bambini. Tante famiglie hanno problematiche economiche. Spesso, anche mettere il piatto a tavola risulta difficile. Il momento della merenda viene spesso trascurato e tutti noi sappiamo quanto possa essere una grave carenza sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista nutrizionale. Così abbiamo creato questo kit contenente una barretta, i crackers e il succo di frutta. Tutte cose che fanno bene e che rendono felici i bambini”.

Tu sei un irpino doc. Come è stato il salto dalla piccola realtà avellinese alla ribalta nazionale con Striscia la Notizia?

“Io ho sempre ragionato in termini nazionali. Ho iniziato facendo un programma televisivo ad Irpinia TV e il mio obiettivo era dargli dei connotati che andassero oltre i confini territoriali. Non mi ispiravo ai programmi locali ma ho sempre guardato ai programmi nazionali. Sono cresciuto con un grande senso della realtà, rimanendo rispettoso del pubblico, immaginandolo sempre come fosse il pubblico di tutt’Italia e non soltanto quello della mia città dove tutti ci conosciamo. Io devo dire grazie ad Avellino perchè, per me, la realtà di provincia, mi ha consentito di fare quella palestra che la grande metropoli non avrebbe mai potuto offrirmi. Avellino aveva e ha tuttora delle carenze, ma i piccoli centri possono rappresentare delle opportunità importanti per cominciare. Se tu ragioni in grande ma occupando il ruolo piccolo dove vivi, puoi raggiungere obiettivi importanti.  Devi essere abile e fortunato. Io ho avuto l’opportunità di diventare inviato di Striscia. Un sogno che, dopo aver fatto gavetta, sono riuscito a realizzare”.

Come affronti tutte le immancabili problematiche del ruolo di inviato di Striscia?

“Io sono una persona molto curiosa e ho sempre avuto un profondo senso della giustizia. Sono nato facendo il clown, regalando sorrisi, facendo beneficenza. Oggi sono soltanto l’espressione evoluta di quello che facevo tanti anni fa. Affronto le battaglie affianco alle associazioni, per la tutela del territorio, dei diritti delle persone più deboli. Non hai idea di quanta rabbia provi nel vedere la gente lamentarsi delle irregolarità e rimanere ferma, immobile. Lasciandosi anche pilotare dal flusso dei pensieri. Il miglior modo per superare ostacoli e paure è sentirsi a posto con la coscienza. Posso andare nel posto peggiore del mondo ma, attraverso il rispetto, puoi affrontare anche i delinquenti. Ovviamente, tutti sanno che il peggior problema della mia vita l’ho avuto nella mia città, ad Avellino, con le forze dell’ordine”.

Ti capita mai di rispolverare vecchi casi che hai affrontato per constatare effettivamente se il tuo intervento aveva realmente cambiato le cose?

“Assolutamente. Quando affrontammo per la prima volta il problema dei parcheggiatori nel 2008, nessuno lo vedeva come un problema. Erano solo dei poveracci che chiedevano l’elemosina. In realtà è una vera e propria estorsione. Così come portare i bambini in scooter senza mettergli il casco. Molti negozi hanno cominciato a vendere i caschi per i bambini dopo i miei servizi e questo mi riempie di orgoglio. Noi, in nome della legalità, abbiamo fatto delle scoperte che non venivano neanche percepite come illegali. Sono veramente contento che queste problematiche siano state portate alla luce anche grazie al nostro impegno. Ormai siamo diventati come l’uomo nero. Spesso capita di vedere problematiche risolte immediatamente dopo aver ricevuto la segnalazione. Questo accade perchè, ormai, dire: ‘Ho chiamato Striscia la Notizia’, smuove immediatamente qualcosa. Questo ci rende molto orgogliosi e ci spinge a fare sempre di più”.

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