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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Incendio a Rione Parco, indagini in corso: si segue la pista dolosa

Le fiamme hanno coinvolto un camper parcheggiato sotto un prefabbricato pesante, estendendosi poi a tre automobili. La possibilità di un incendio doloso non è esclusa, specialmente considerando che i veicoli danneggiati appartenevano a un parente di Omar D’Argenio, precedentemente coinvolto in controversie riguardanti lo spaccio di droga

La notte appena trascorsa è stata spaventosa per gli inquilini di uno stabile situato in Via Leonardo Di Capua, nel quartiere di Rione Parco ad Avellino dove, intorno alle 3, è scoppiato un incendio che ha interessato un camper parcheggiato sotto i portici del prefabbricato. Le fiamme si sono propagate alle tre auto parcheggiate nelle vicinanze del veicolo. La situazione, diventata sempre più pericolosa, ha richiesto l'evacuazione del palazzo per salvaguardare l'incolumità delle famiglie residenti nello stabile.

Fortunatamente, il tempestivo allarme lanciato da una inquilina dello stabile adiacente a quello coinvolto nell'incendio e il rapido intervento delle due squadre dei Vigili del Fuoco di Avellino ha impedito che le fiamme si propagassero fino a provocare l'esplosione delle bombole di gas che si trovavano sul balcone del primo piano del palazzo. Una tragedia sfiorata dunque. Non si sono registrati feriti ma solo danni al palazzo. Ora sono in corso le indagini per fare chiarezza sulle cause e sulla dinamica dell'accaduto. Non si esclude la pista dolosa; anche perché l'incendio ha riguardato veicoli di proprietà di un familiare di  Omar D'Argenio, già finito agli onori della cronaca per questioni relative allo spaccio di droga. Per questi motivi, gli investigatori non possono escludere nessuna pista. Le dichiarazioni dello stesso Omar D'Argenio , intanto - raggiunto telefonicamente del suo difensore di fiducia, l'avvocato Danilo Iacobacci - smentiscono categoricamente questa ipotesi: "Si è trattato solo di un corto circuito!". 

Le testimonianze dal luogo dell'incendio: "Una esplosione, poi siamo scesi tutti giù per lo spavento"

"Ho sentito il primo botto verso le 3. Al secondo botto mi sono affacciata per vedere cosa stesse succedendo e ho visto delle fiamme - racconta la signora Silvana, la prima a dare l'allarme, che abita al secondo piano dello stabile adiacente a quello coinvolto nell'incendio - ho chiamato immediatamente il 113 che mi ha detto di mettermi al sicuro uscendo dal condominio e che aveva richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco. Siamo scesi tutti giù per lo spavento. La mia non ha avuto grandi danni perché si si trova nel lato interno, ma il fumo ha macchiato pareti e pavimenti".

Al primo piano dello stabile evacuato vivono un fratello e una sorella, orfani di genitori, a cui il sindaco ha provveduto a dare una sistemazione provvisoria in albergo. Sul balcone dell'appartamento c'erano delle bombole di gas che fortunatamente non sono esplose allo scoppio dell'incendio: "Abbiamo rischiato molto".

"Il camper è fermo da molto tempo e non abbiamo mai avuto problemi. Il proprietario prima abitava qui poi, quando è stata abbattuta una parte dei prefabbricati, gli hanno assegnato un altro alloggio popolare nelle vicinanze ma il camper è rimasto qui".

"Ringrazio il sindaco per essere venuto ma viviamo in una condizione di degrado totale e avremmo bisogno di un appartamento migliore perché non tutti abbiamo la possibilità di acquistarne uno. Ci sentiamo abbandonati. Le case in cui ci troviamo ora sono da abbattere perché erano nate come alloggi provvisori per la durata di dieci anni ma sono 40 anni che attendono una sistemazione definitiva".

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