Frode fiscale da 300 milioni di euro, in manette tre imprenditori
Gli arrestati provengono da Avellino e Cervinara
Una frode fiscale enorme. Un bottino da 300 milioni che recita 60 milioni di Iva evasa e 25 milioni di imposte sui redditi sottratte al fisco. La Guardia di Finanza ha messo le manette a tre imprenditori irpini, uno di Cervinara e due di Avellino. Il sistema criminale è stato scoperto dal l Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Como - in collaborazione con l'Agenzia delle dogane e con il coordinamento della Procura della Repubblica di Como (pm Giuseppe Rose).
Sono state eseguite 17 ordinanze di custodia cautelare, di cui otto in carcere e nove agli arresti domiciliari. L'indagine in auge ha raggiunto la Svizzera, la Spagna, l’Austria, la Slovacchia e Malta. Tra i reati commessi spiccano l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione, dichiarazione infedele per evadere le imposte. Il sistema di frode è stato realizzato mediante la costituzione, in diverse zone del Paese di società cartiere, cioè realizzate col solo scopo di emettere fatture inesistenti e prive di ogni struttura logistica situate nel Napoletano, a Roma e in provincia di Salerno. Le società filtro utilizzate hanno sede in varie parti d'Italia, Verona, Castel d'Azzano Nola, Roma, Pozzuoli, Napoli, Cervia.