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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Droga nascosta in cantina: emessa sentenza nei confronti di un 52enne

La decisione del Tribunale di Avellino

Il reato contestato, inizialmente qualificato come spaccio di lieve entità (V comma), ha portato alla condanna a due anni per un cittadino cinquantaduenne di Avellino, senza precedenti penali, arrestato il 25 luglio scorso. La Procura aveva richiesto una pena più severa, pari a due anni e otto mesi, ma il verdetto ha comportato non solo una riduzione della condanna ma anche la sospensione della pena, permettendo così la liberazione dall'arresto domiciliare.

Il processo si è concluso con la sentenza nei confronti di un 52enne, fermato dalla Squadra Mobile di Avellino di fronte alla sua residenza in Via Imbimbo. Durante la perquisizione, sono stati trovati circa 24 grammi di cocaina nascosti in un cofanetto, di cui il cinquantaduenne deteneva la chiave. Successivi accertamenti del Laas di Salerno hanno rivelato che la sostanza aveva un principio attivo equivalente a 20 grammi, sufficienti per produrre circa 140 dosi. Inoltre, sono stati rinvenuti altri grammi di cannabis, con un principio attivo di quasi sette grammi, capaci di generare circa 271 dosi. A causa di queste accuse, l'imputato era stato posto agli arresti domiciliari.

La richiesta di giudizio immediato presentata dalla Procura di Avellino, rappresentata dal pm Lorenza Recano, ha portato la difesa del cinquantaduenne, affidata al penalista Gerardo Santamaria, a proporre il rito abbreviato. Durante l'udienza davanti al Gup del Tribunale di Avellino, Paolo Cassano, la difesa ha enfatizzato la presunta natura di lieve entità dell'attività di spaccio. Questo argomento è stato supportato da varie circostanze emerse durante le indagini, come l'assenza di tracce di materiale per il confezionamento e la mancanza di esami su un cellulare sequestrato dalla polizia. In particolare, è stata sottolineata la limitata quantità di sostanza sequestrata, che secondo la difesa non avrebbe superato la soglia per essere considerata spaccio di lieve entità. In attesa delle motivazioni del Gup, sembra che il giudice abbia condiviso questa valutazione, confermando così la derubricazione dell'accusa e la conseguente riduzione della pena.

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