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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

DIA: pubblicata la mappa del potere criminale in provincia di Avellino

La Direzione investigativa anti-mafia, ha mappato con precisione e puntualità la situazione della criminalità organizzata in Irpinia

Ogni anno la Dia (Direzione Investigativa Antimafia) pubblica due relazioni semestrali sullo stato delle organizzazioni criminali presenti nel nostro Paese. Il quadro criminale nella provincia avellinese nel primo semestre 2016, è più, o meno in linea con quello degli anni precedenti.
Da quanto si legge nel report “le aree del territorio provinciale che sembrano maggiormente risentire della pressione della camorra sono il Vallo di Lauro, il Baianese, la Valle Caudina, l’Alta Irpinia, il comprensorio Montorese-Solofrano e la zona di Ariano”.
Resta inoltre un fenomeno criminale difficile da sradicare il traffico di stupefacenti e l’estorsioni che per i gruppi locali si confermano tra “le primarie fonti di finanziamento”.
Tra i gruppi più strutturati come si vede nella mappa del crimine reggono  ancora, i clan Cava e Graziano di Quindici e quello dei Pagnozzi, sodalizio che sarebbe attivo anche su parte del territorio di Benevento e sulla provincia di Caserta, oltre ad estendere i propri interessi economici a Roma.
Da segnalare - continua il report - come lo stato di detenzione di alcuni esponenti di rilievo della famiglia Cava abbia inciso sugli equilibri interni dell’organizzazione. Ciononostante, i Cava continuerebbero ad esercitare il controllo sulle attività criminali di Avellino, mantenendo forti interessi nell’agro nolano e vesuviano (comuni di San Vitaliano, Scisciano, Cicciano, Roccarainola, Cimitile, Carbonara di Nola e Saviano), area dove sarebbe operativo, attraverso una propaggine, il clan Sangermano, retto dai nipoti del capostipite dei Cava.
Il contrapposto gruppo Graziano, oltre ad operare nel Vallo di Lauro, è presente anche nell’agro nocerino-sarnese, e può contare sulla guida di affiliati di spessore, presenti sul territorio”.  

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