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Cronaca

Condannati gli assassini di Vittorio Rega, vittima innocente di camorra

Adesso, dopo 22 anni, possiamo urlarlo tutti insieme: giustizia è fatta

Ci sono voluti 22 anni per dare un nome agli assassini di Vittorio Rega, geometra irpino di 29 anni, ucciso per errore nel 1996 a Maddaloni, in provincia di Caserta. Nel lontano 2000, ormai, il fascicolo contro ignoti si concluse con un buco nell'acqua ma, che a uccidere era stata la camorra, era evidente. Oggi, i killer hanno ricevuto in carcere, dove si trovano già detenuti per altri reati, l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio aggravato dalla modalità mafiosa.  

Adesso, a distanza di 22 anni da quell'orrore, possiamo gridarlo a gran voce: Vittorio fu ucciso perché scambiato per il malavitoso Giovanbattista Tartaglione. L’ordine di uccidere, stando alle ricostruzioni della Dda di Napoli, partì dall’allora boss Salvatore Belforte e da Felice Napolitano. I sicari sono stati Antonio Bruno e Pasquale Cirillo. 

Il pm Luigi Landolfi - del pool coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio - aveva chiesto il carcere per tutti gli indagati ma Belforte é stato graziato, perchè pentito all’epoca della suddetta richiesta. Le indagini condotte dalla squadra mobile di Caserta -diretta dal vicequestore Filippo Portoghese - hanno stabilito che Vittorio Rega fu freddato da due colpi destinati a Giovanbattista Tartaglione, affiliato al clan Piccolo all’epoca in guerra con i Belforte.Vittorio, per sua sfortuna, guidava una Honda Civic blu, medesima auto del camorrista. Una coincidenza tragica che è costata la vita al giovane geometra irpino. 

Adesso, dopo 22 anni, possiamo urlarlo tutti insieme: giustizia è fatta!

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