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Cronaca Mugnano del Cardinale

Operazione Bambasa, in manette presunto killer dell'omicidio Annunziata

Le indagini hanno quindi consentito di individuare il plausibile movente e rafforzato il quadro probatorio concernente tale omicidio

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza d Salerno, appartenenti al Gruppo Operativo Antidroga (G.0.A.), unitamente ad altri Reparti del Comando Provinciale di Salerno e del Comando Provinciale di Napoli, hanno dato esecuzione aIl'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.l.P. del Tribunale di Napoli nell'ambito deIl'operazione denominata "Bambasa", su richiesta della Direzione Distrettuale Antlmafia di Napoli, per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti del tipo cocaina, spaccio e produzione di documenti falsi, nei confronti di 8 soggetti, di cui 5 ristretti in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 1 colpito da obbligo di dimora.

La gestione del carico di stupefacente è stata causa di dissidi interni all'organizzazione e tali divergenze hanno portato ad un grave fatto di sangue avvenuto a Mugnano del Cardinale ai danni di Nicola Annunziata, classe '58, deceduto il 4 maggio del 2015, dopo una agonia in ospedale di 5 giorni. Per tale omicidio è imputato davanti alla autorità giudiziaria avellinese uno dei soggetti ritenuti appartenenti alla associazione, Luigi Bruno, classe '69, oggi oggetto di misura cautelare.

Le indagini hanno quindi consentito di individuare il plausibile movente e rafforzato il quadro probatorio concernente tale omicidio. Oltre alla contestazione dell'associazione flnalizzata al traffico di stupefacenti sono stati contestati anche l'importazione della droga, con l'aggravante della transnazionalità e l'utilizzo, per alcuni sodali, di falsi documenti.

E' stato individuato un carico di 30 chilogrammi di cocaina proveniente dall'Ecuador ed inizialmente destinato al porto di Salerno successivamente sottoposto a sequestro nel porto di Ambarli (Turchia) in data 29 aprile 2015 dalle autorità turche appositamente attivate con i canali di collaborazione internazionale antidroga; gli associati, prima di apprendere del sequestro, cercavano di acquisire il possesso del carico presso il porto bulgaro di Burgas, destinazione finale del container con la droga.

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