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Cronaca Grottaminarda

Bancarotta fraudolenta di un istituto di vigilanza: tre arresti

A seguito degli accertamenti è stato rilevato che non sono mai state prodotte e consegnate al curatore fallimentare le prescritte scritture contabili, al fine di non consentire agli organi del fallimento la ricostruzione delle vicende imprenditoriali con specifico riferimento al periodo cronologico antecedente alla declaratoria di fallimento

Nell’ambito dell’operazione “Ipervigile”, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ulteriore ordinanza di applicazione delle misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di Fernando De Santis, Filomena Vicidomini e Filomena Paolino, emessa dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore,  relativa al reato di bancarotta fraudolenta perpetrato nell’ambito del fallimento della società “L’Astuto s.r.l.” di Avellino, dichiarata fallita nel mese di maggio 2015 dal Tribunale a quella sede.

Si tratta di un’altra delle numerose società facenti parte della “galassia” riconducibile alla famiglia De Santis, come emerso nel corso dell’operazione Ipervigile.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Roberto Lenza, hanno consentito – attraverso un minuzioso lavoro di ricostruzione delle vicende di oltre 20 società, tutte amministrate formalmente da prestanome, tra le quali la “L’Astuto s.r.l.” – di dimostrare che il ruolo di effettivo titolare era svolto da De Santis Fernando, il quale attraverso un sistema di soggetti “schermo” tentava di sottrarsi ad eventuali addebiti.

L’operazione Ipervigile ha consentito di accertare che il metodo adottato dalla famiglia De Santis era il seguente: le cariche societarie venivano intestate a dipendenti e/o consulenti delle società del Gruppo De Santis, i quali nella maggioranza dei casi erano intimiditi e costretti ad accettare quanto proposto per conservare il posto di lavoro, non versavano alcuna contribuzione previdenziale e assistenziale ne tantomeno i “tributi” delle società fino a portare le stesse al fallimento.

Le Fiamme Gialle di Salerno hanno potuto constatare che anche “L’Astuto s.r.l.”, operante nel settore della vigilanza privata, era amministrata solo apparentemente, sin dalla costituzione, da “teste di legno”, mentre la gestione reale ed effettiva della società era invece da ricondursi alla famiglia De Santis di Nocera Inferiore, operante da decenni nel medesimo settore.

A seguito degli accertamenti è stato rilevato che non sono mai state prodotte e consegnate al curatore fallimentare le prescritte scritture contabili, al fine di non consentire agli organi del fallimento la ricostruzione delle vicende imprenditoriali con specifico riferimento al periodo cronologico antecedente alla declaratoria di fallimento.

Nel medesimo contesto operativo ed in esecuzione di un ulteriore provvedimento cautelare emesso dall’autorità giudiziaria nocerina, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno  hanno  sequestrato anche un immobile adibito ad uffici di oltre 500 metri quadri, sito nella centralissima piazza Amendola di Nocera Inferiore, del valore di più di 700 mila euro. Il sequestro è stato eseguito  grazie all’attività, mai interrotta, di ricerca  dei beni della famiglia De Santis. Il vincolo patrimoniale è stato eseguito anche allo scopo di assicurare una reale garanzia nell’ambito del procedimento penale in corso, in sostituzione delle quote di  18 società, già sequestrate a novembre 2015 e ormai prive di un sostanziale valore poiché relative ad imprese “decotte”, non più operanti o svuotate dell’attivo patrimoniale

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