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Cronaca

Scandalo Aias, la Procura inasprisce le misure cautelari

L'inchiesta si riferisce alle irregolarità nella gestione delle onlus irpine Aias e Noi con Loro specializzate nell'assistenza ai disabili

La Procura di Avellino inasprisce le misure cautelari in merito allo scandalo Aias, su presunte irregolarità nella gestione delle onlus irpine Aias e Noi con Loro specializzate nell'assistenza ai disabili.

Una inchiesta che va avanti da anni. Gli inquirenti stanno mettendo sotto la lente di ingradimento tutte le operazioni contabili per vederci chiaro.

La notizia del giorno è della misura dell'obbligo di firma per Annamaria Scarinzi, moglie dell'ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, attuale sindaco di Nusco. Nelle stesse ore l'ex amministratore dell'Aias Gerardo Bilotta e un amministratore di un'azienda privata Massimo Preziuso sono stati dalla misura cautelare degli arresti domiciliari. Per altre tre persone l'obbligo di firma. Sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino a notificare l'ordinanza. 

In totale sono sei le misure cautelari richieste dalla Procura e firmate dal Gip. A vario titolo le ipotesi di reato contestate agli indagati evidenziano una presunta truffa con illecita gestione di finanziamenti attraverso collegamenti fittizi con società private.

Le attività di indagine traggono origine dall’analisi effettuata dai finanzieri sui flussi finanziari delle due associazioni. In particolare, l’approfondimento di alcune operazioni bancarie sospette faceva emergere un elevato flusso di denaro che dai conti correnti delle due onlus confluiva verso due società avellinesi - una operante nel settore informatico e una avente come attività principale quella di gestore di bar - senza trovare una valida giustificazione nella causale delle fatture emesse a fronte dei pagamenti ricevuti, in quanto non compatibili con l’attività esercitata dai beneficiari.

Tali pagamenti venivano poi "smistati" dai rappresentanti legali delle due società coinvolte sui conti correnti e carte prepagate intestati a loro stessi e a familiari, provvedendo poi, attraverso varie operazioni di prelevamento presso ATM, a far disperdere i contanti.

Le indagini hanno quindi consentito di appurare e smascherare l’esistenza di un vero e proprio sistema, teso da un lato ad ottenere fraudolentemente fondi pubblici attraverso la partecipazione a progettualità bandite dalla Regione Campania a favore di disabili e dall’altro a disperdere finanziamenti dell’Asl Avellino per la cura e la riabilitazione di soggetti con handicap.

Le misure cautelari eseguite con sviluppo dei provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza delle somme di denaro distratte dal 2013 al 2017 - per un totale di circa 1.645.000 euro - emessi dal P.M. titolare delle indagini ed eseguiti dai Dinanzieri del Comando Provinciale di Avellino lo scorso maggio.

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