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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia

Lo Stilèma Mastroberardino alla New York Wine Experience 2019

L'azienda vitivinicola irpina è tra le poche in Italia a partecipare ad una kermesse così prestigiosa

Se c'è un evento che segna il tempo nel mondo del vino quest’evento è senz’altro la NEW YORK WINE EXPERIENCE, per tutti il palcoscenico numero uno al mondo.

Come ogni anno, in autunno, alla NYWE la rivista americana Wine Spectator presenta ai propri appassionati lettori la wine selection più esclusiva e prestigiosa.

Tre giorni di celebrazione del gusto nella splendida cornice del Marriott Marquis Hotel, nel cuore di Times Square, con la presenza al tavolo dei produttori più titolati di ogni regione viticola del globo. Le aziende selezionate hanno avuto tutte brillanti recensioni per i loro vini da Wine Spectator, con punteggi superiori a 90/100.

Nell’edizione 2019, sono i vini selezionati sono in tutto 273, dall’Italia ne sono stati scelti solo 57, con Toscana e Piemonte a fare la parte del leone. Mastroberardino è l’unico rappresentante della regione Campania, prendendo parte all’evento sin dalle sue prime edizioni, negli anni Ottanta. Dall’intero Sud Italia sono soltanto tre le cantine selezionate. Oltre Mastroberardino, due cantine siciliane.

Il progetto Stilèma nasce a testimonianza dell’amore di Antonio Mastroberardino per la sua terra, i suoi vitigni e i suoi vini, per i loro caratteri originari. Un amore che nel corso dei decenni, mentre Antonio mieteva successi ovunque diffondendone le qualità, si andava tramutando in una pressante preoccupazione che quegli stessi caratteri potessero diluirsi, disperdersi, dileguarsi pian piano per effetto dell’azione dell’uomo, dei processi di selezione del materiale genetico più produttivo, che spesso non è il più idoneo a garantire le migliori espressioni organolettiche di una specie.

Un progetto avviato a cavallo del Duemila e che negli ultimi anni si è aperto a ventaglio, ponendo su un’unica mappa una serie di sperimentazioni volte a rinsaldare il legame dei nostri vitigni e vini con le loro origini territoriali.

Si è così declinato in un più ampio spettro di iniziative, tutte ricadenti sotto la denominazione Stilèma.

"Con tale espressione intendiamo evocare lo stilèma della vinificazione dei vitigni autoctoni d’Irpinia (il Fiano, l’Aglianico, il Greco) così come avveniva a cavallo tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 70 del Novecento per il Taurasi, e tra gli anni 70 e 80 per i due più nobili bianchi d’Irpinia -spiega il Prof. PIERO MASTROBERARDINO- È dunque lo stilèma di una famiglia che si fa interprete, nel corso di generazioni, del patrimonio naturale del proprio territorio, che la rende specifica, come predestinata a svolgere un ruolo in quella terra.p".

Gli elementi distintivi nei vini del progetto Stilèma partono innanzitutto da scelte viticole, miranti a porre in risalto caratteri diversi dalle più comuni tendenze di concentrazione e intensità. Il riferimento storico è coerente con la scelta di assemblare uve di diversi vigneti di famiglia, al fine di raccogliere insieme sfumature più articolate. Le lavorazioni in cantina seguono gli stessi principi, accentuando l’eleganza, e le sensazioni complesse che sfumano nella memoria, sintesi di delicatezza e finezza. Il programma trova la sua prima applicazione concreta nella vendemmia 2015, con una sperimentazione dedicata ai vitigni Fiano e Aglianico.

Il Fiano di Avellino DOCG 2015 che presentiamo alla NYWE 2019 è il primo risultato del progetto Stilèma. Frutto delle uve provenienti da vigne situate tra Montefalcione e Manocalzati, caratterizzate da terreni argilloso-calcarei, ma anche sabbiosi e di medio impasto, che esaltano struttura, freschezza, sapidità e mineralità, si presenta di grande modernità e di straordinario impatto organolettico.

Nelle lavorazioni di cantina è stata condotta la fermentazione malo-lattica, che dona vini densi e persistenti, con profili olfattivi che virano verso note di frutta secca, fiori appassiti, erbe aromatiche, frutta matura e nuance fumé. Circa il 10% del prodotto fermenta e affina per 12 mesi in legno. La fase di affinamento si realizza su fecce integrali di fermentazione per circa 24 mesi, al fine di raccogliere notevoli doti di mineralità, sapidità e longevità.
Prima della fine di questo 2019 vedrà la luce il Taurasi dello stesso progetto e nel 2020 verrà lanciato il Greco di Tufo.

"È questo il nostro modo di concepire la specificità dell’uomo nel suo ambiente, l’impossibilità di relegare il vino a un mero business, di cambiare varietà e terroir di riferimento per mera opportunità o convenienza contingente -conclude Mastroberardino -  È, in sintesi estrema, il concept di vino che la mia famiglia ha declinato per oltre due secoli: lo Stilema Mastroberardino".

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