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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia Pietradefusi

Cantine Nardone, la storia di una passione per il vino e per la terra

Domenico Nardone, dal 2006 a capo dell'azienda di famiglia, cura in prima persona ogni fase della produzione vinicola: dalla potatura, all'etichettatura, fino alle pubbliche relazioni

L'Irpinia si racconta attraverso i vini che produce. In ogni bottiglia è custodita una storia, un sogno, un ricordo. Sapori, profumi e sentori rivelano all'assaggio il legame profondo con la terra d'origine. Un legame genuino e sincero che si esplica nel lavoro intimo dei tanti viticoltori irpini, amici del vino, determinanti per la rinascita enoica della provincia avellinese.

Qui dove la viticoltura appartiene da secoli al codice genetico di intere generazioni, sopravvive nei figli la saggezza dei padri, la capacità disincantata di scegliere coniugando cultura ed esperienza rispetto alla natura e i suoi fenomeni.

Comincia qui, da questo spirito millenario l'avventura di Domenico, vigneron alla terza generazione che nel 2006 ha scritto, nero su bianco, un nuovo capitolo nella storia della sua dinastia: la Cantina Nardone Nardone.

L'immagine di famiglia è da sempre legata ad una realtà contadina semplice e laboriosa. Il bisnonno di Domenico era commerciante di grano, suo nonno invece, all'indomani della grande guerra, decise di acquistare 4 ettari di terreno destinadoli alla coltivazione della vite e, infine, suo padre, Vincenzo, agronomo lungimirante, ampliò le proprietà con altri 6 ettari in corpo unico a Campo Ceraso, frazione di Torre le Nocelle.

Oggi l'azienda conta 10 ettari di terreno tra Torre le Nocelle, Santa Paolina, Grottolella e Pietradefusi, vitati principalmente ad Aglianico, Fiano, Greco di Tufo e Falanghina, ma anche a Merlot, per una produzione annua di circa 40 mila bottiglie.

“L'idea di produrre vino di alta qualità è nata negli anni '90 – racconta Domenico - Mio padre, agronomo dalle mille sfaccettature, aveva sempre avuto il desiderio di realizzare un'azienda di famiglia, ma forse i tempi non erano ancora maturi e, vuoi la burocrazia, vuoi i mille ostacoli da superare, solo nel 2006 siamo riusciti a partire con la nostra produzione. Oggi realizziamo 6 etichette: Taurasi, Aglianico, Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Falanghina e Monica, un blend di uve Merlot 85% e Aglianico 15%”.

La dimensione aziendale, per scelta, resta familiare. Domenico è un agricoltore giovane e moderno, ma ha la consapevolezza e l'esperienza di chi nella vigna ci è cresciuto. La sua logica non insegue mode fugaci dettate da un ego fuorviante, ma rincorre la dura legge della cultura agraria senza mai tradire i valori di un territorio austero e di una natura nemica quanto amica, a seconda dei suoi incontrollabili capricci.

“La vigna non è un lavoro semplice – chiosa”. Certo, si rimane incantati dalla bellezza di questi paesaggi disegnati da filari di viti che popolano le colline, ma dietro c'è tanta fatica: “Dall'inverno all'autunno non ci si ferma mai ed io non delego nullo – continua Domenico - Mi piace curare tutte le fasi della produzione vinicola, dalla potatuta alla vinificazione, fino all'etichettatura e alle pubbliche relazioni”. Insomma un approccio vivo con la terra per creare dei vini di carattere, figli legittimi di quell'Irpinia virtuosa che Domenico ha iniziato a frequentare fin da piccolo custodendo il senso di essere agricoltori sempre in bilico tra gioie e dolori.

Da qualche tempo gli dà una mano in cantina la sua amica fidata Marilisa Mazzarella che con grande solarità gestisce il punto vendita e degustazione a Pietradefusi. Un ambiente luminoso e dinamico ideale per accogliere enoturisti italiani e stranieri, ma anche per organizzare eventi e aperitivi. Un modo all'avanguardia e intelligente per sviluppare la consapevolezza nel visitatore rispetto a tutte le fasi della vita dei vini Nardone. “Soprattutto in estate – spiega Marilisa – sono tanti i turisti che vengono a farci visita. Noi cerchiamo di regalargli un'esperienza emozionale e sensoriale organizzando dei veri e propri tour. Gli mostriamo la campagna in cui crescono le nostre uve, i processi di vinificazione e affinamento fino a giungere alla degustazione finale”.

Gli ingredienti della Cantina Nardone sono quelli di una bella storia del Sud, giovani determinati tesi tra un'operosa passione e l'amore per il territorio. Piantare, potare, innestare, raccogliere, conservare, scandiscono i ritmi della vita di Domenico, un esempio di imprenditoria sana nel rispetto della natura e dell'uomo. Lui coltiva, lui produce, lui trasforma e lui etichetta, si muove nella sua solitaria libertà con la capacità di plasmare il vino secondo le proprie idee e, senza pregiudicare il carattere del vitigno,  ne detta l'evoluzione trasmettendo al consumatore le innumerevoli suggestioni di “Mamma Irpinia”.

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