Il 4 aprile è arrivata in tutte le librerie italiane l’edizione 2019 della Guida alle Birre d’Italia di Slow Food. Giunta alla settima edizione, il volume fotografa il meglio della produzione nazionale di birra e la sintetizza in 624 pagine. 

Guida alle birre d’Italia è diventata un sicuro punto di riferimento per tutti quelli – appassionati e neofiti – che vogliono conoscere questo settore divenuto così importante nella scena gastronomica italiana.

Grazie a un’ampia squadra di collaboratori tutti i birrifici presenti in guida sono visitati e tutte le birre assaggiate e descritte. A partire da questa nuova edizione al lettore sono fornite più informazioni sul birrificio e sulla produzione, dagli assetti societari per arrivare alla provenienza degli ingredienti e alle lavorazioni realizzate

Entrando nello specifico nella guida sono state individuate sezioni diverse per offrire all'utente un quadro piú chiaro per la scelta al consumo: birrifici artigianali, birrifici non artigianali, affinatori e beer firm. Inoltre sono stati asseganti i premi speciali suddivisi come sempre in Birre Quotidiane, Grandi Birre e Birre Slow.

Le Birre Slow sono quelle dall’eccellente valore organolettico, che raccontano la storia del territorio, del birrificio e del birraio. Le Birre Quotidiane sono birre di grande qualità che esprimono grande equilibrio, semplicità e piacevolezza. Le Grandi Birre sono birre di assoluto valore organolettico, da non perdere. 

I risultati nella nostra regione e nella nostra provincia registrano un quadro positivo.  I marchi presenti in Campania sono più di 70. Di questi sono stati inseriti in guida 30 birrifici: Karma (Alife), Lievito e Nuvole (Avella), Birrificio Irpino (Avellino), Rudeboy (Buonabitacolo), Birrificio di Paestum (Capaccio), Terre dei Greci (Capaccio), Stimalti (Carinola), Sud (Castellabate), Fiej (Castelnuovo Cilento), Amalfi Coast (Cava de’ Tirreni), Donjon (Cervinara), San Pietro (Chianche), Felix-Kbirr (Crispano), Saint John’s (Faicchio), Brew Inn (Fisciano), Birrificio del Sannio (Frasso Telesino), Ventitré (Grottaminarda), Gold Blond (Marcianise), Okorei (Mariglianella), Sorrento (Massa Lubrense), Borrillo (Molinara), Malerba (Montella), Serrocroce (Monteverde), Maneba Eccellenze Campane (Napoli), Aeffe (Nocera Inferiore), Bella ‘Mbriana (Nocera Inferiore), Mba (Piana di Monte Verna), Maltovivo (Ponte), Birrificio dell’Aspide (Roccadaspide) e Maneba (Striano). Le beer firm presenti in Guida sono 9: Acrobat (San Michele di Serino), Alkimia (Montesarchio), Birra Tramonti (Tramonti), Bug Beer (Mugnano del Cardinale), Campi Flegrei (Monte di Procida), Eikon Beer (San Nicola Manfredi), Maestri del Sannio (Cerreto Sannita), Venti15 (Ariano Irpino) e White Tree (Caserta). 

Per quanto riguarda i premi speciali brilla ancora una volta l'azienda di Vito Pagnotta con la sua Serrocroce Granum che vince il premio Birra Slow per il suo valore organolettico e per la grande qualità. Su di lei la guida dice: "Birra in grado da sola di raccontare un birrificio, un birraio, un territorio. Prodotto iconico diventato punto di riferimento per il mondo della birra italiana".

Sempre restando in Irpinia vince due premi il birrificio Lievito e Nuvole di Avella che viene inserita dalla guida nella sezione Grande Birra  con la sua Belgian e Trip e nella categoria Birre quotidiane con la Smoky Eye, definita equilibrata, semplice e piacevole.