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Gli avvocati non si sentono sicuri al Tribunale, scatta lo sciopero

Ancora per quanto riguarda la sicurezza sismica del Tribunale di Avellino

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale Irpina, riunitosi in data odierna, considerato che nel marzo dello scorso anno, a seguito della caduta di parti di intonaco all’ interno di un’ aula d’ udienza, venne indetta un’ assemblea aperta al pubblico finalizzata ad approfondire la situazione statica del Palazzo di Giustizia di Avellino e che essa ebbe luogo in data 13.03.2019; che in tale occasione venne data lettura del verbale della “conferenza permanente” svoltasi in data 05.03.2019 presso la Presidenza del Tribunale, nel quale si dava atto:

• che il Palazzo di Giustizia di Avellino non ha conseguito il certificato di prevenzione incendi per i piani in elevazione;

• che l’ impianto elettrico del Palazzo di Giustizia di Avellino è solo parzialmente conforme a norma;

• che il Palazzo di Giustizia di Avellino non è dotato di impianto di protezione dalle scariche atmosferiche;

• che il Palazzo di Giustizia di Avellino “necessita di urgente ristrutturazione”, poiché vanno compiuti i lavori necessari al suo adeguamento sismico ed antincendio;

• che il tetto dell’ edificio nel quale è allocato il Palazzo di Giustizia di Avellino è anche afflitto da cospicue infiltrazioni di acqua piovana;

• che in relazione a pressochè tutte tali criticità risultano, in tutto o in parte, già stanziati i fondi necessari ai necessari interventi ripristinatori ma che la progettazione di molti di questi è ancora in fase di studio, sicchè non si prevede quando essi potranno mai vedere l’ inizio; che nella medesima occasione veniva altresì acquisita altra relazione a firma dei tecnici incaricati dal Comune di Avellino di elaborare un progetto di adeguamento antisismico del Palazzo di Giustizia, datata 27.02.2017, secondo la quale lo stabile risulta

• “rispondente per l’ azione dei carichi verticali alle indicazioni normative dell’ epoca di costruzione purchè sia rispettata la corretta distribuzione di carichi, sovraccarichi e funzioni come previsto in progetto e garantita una corretta manutenzione di tutti gli elementi strutturali affinchè questi risultino efficienti e mantengano i requisiti di sicurezza rispondenti alle ipotesi e condizioni di progetto;

• non adeguata, ma adeguabile alle sollecitazioni provocate dalle azioni sismiche di intensità prefissata come previsto dalla normativa vigente”; che sempre in tale occasione venne audito il Dirigente del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Avellino, ing. Gennaro D’ Onofrio, che:

• confermava tutte le circostanze innanzi esposte, precisando, che, in considerazione del lievitare dell’ importo dei lavori di adeguamento sismico dell’ edificio progettati dal Comune a seguito delle osservazioni fatte dal suo ufficio al progetto esecutivo predisposto dai tecnici nominati dall’ Ente proprietario, era plausibile che l’ appalto dovesse essere espletato mediante le forme della cd. “gara europea” con conseguente ulteriore dilatazione della tempistica;

• ricordava che il progetto esecutivo dell’ intervento antisismico non era stato ancora formalmente trasmesso al suo ufficio dal Comune di Avellino;

• ribadiva che l’ adeguamento antisismico del Tribunale di Avellino era imposto dalla legge e non era oltre differibile;

• preannunziava l’ imminente presa in carico dei lavori funzionali all’ adeguamento antincendio, precisando che, invece, non era ancora stato rilasciato alcun progetto funzionale all’ adeguamento dell’ impianto elettrico; che all’ esito di ampia discussione, l’ assemblea degli avvocati irpini dava mandato ai presidenti delle associazioni forensi ivi intervenuti di denunziare la grave situazione in cui versa il Palazzo di Giustizia di Avellino, onde favorire la celere risoluzione delle criticità sopra descritte, proclamando sin d’ ora in segno di protesta lo stato di agitazione della classe ed a vagliare l’ opportunità, nel caso in cui la stasi dovesse permanere, di proclamare l’ astensione dalle udienze civili e penali, nel rispetto delle norme di cui al codice di autoregolamentazione vigente; che un documento di protesta e di denunzia veniva inviato a mezzo pec al Sig.Commissario Straordinario del Comune di Avellino, al Ministro della Giustizia ed al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, valendo esso invio quale formale messa in mora nei loro confronti ad ogni effetto di legge; preso atto che la denunzia e la protesta come sopra formalizzate non hanno sortito alcun effetto, se è vero come è vero che dal marzo dello scorso anno ad oggi non risulta intrapresa alcuna attività coerente con l’ esigenza di migliorare la staticità dell’ edificio, laddove l’ unico intervento appaltato risulta essere l’ adeguamento antincendio dei piani in elevazione; che nessun riscontro è stato dato alla richiesta formulata dal Presidente della Camera Penale Irpina unitamente al Presidente del Movimento Forense e dell’ Aiga in data 19.12.2019, con la quale si chiedeva alle competenti autorità di illustrare l’ attuale situazione statica del palazzo di giustizia, nel quale si erano registrati nuovi vistosi fenomeni fessurativi a seguito dello sciame sismico che aveva interessato anche la Provincia di Avellino in data 17.12.2019; che l’ osservazione visiva dell’ edificio evidenzia consistenti criticità all’ intonaco dei maschi murari soprattutto al livello delle aule di udienza penali ed il transennamento di una porzione di corridoio antistante l’ aula della Corte di Assise; che per altri edifici presenti sul territorio cittadino e destinati ad attività di pubblico interesse e dei quali è stata conclamata l’ inadeguatezza sismica viene mantenuto il sequestro ad opera dell’ A.G., in considerazione dell’ elevato rischio sismico proprio del territorio Irpino, allo scopo di prevenire rischi per la pubblica incolumità in caso di fenomeni tellurici; che, a seguito dell’ entrata in vigore delle più restrittive norme tecniche per le costruzioni del 2018, occorrerebbe in ogni caso por mano ad una nuova indagine sul complesso edilizio in argomento, onde confermarne la sua idoneità a sopportare quantomeno i carichi permanenti e quelli di servizio; che desta viva e fondata inquietudine negli avvocati e nei numerosissimi utenti del Palazzo di Giustizia di Avellino tale non più tollerabile situazione di complessiva incertezza sulla reale idoneità statica dell’ edificio, che, per quanto sin qui osservato, non consente ad alcuno la fruizione del Palazzo di Giustizia con la necessaria serenità, tanto è vero che è ancora affisso ai muri del palazzo l’ inquietante invito rivolto all’ utenza “di lasciare il palazzo di giustizia appena svolti gli adempimenti di interesse”; osservato che è rimasta inopinatamente silente sulla pur rilevantissima questione l’ intera classe politica irpina; che dal 01.09.2015 le competenze sull’ edilizia giudiziaria sono passate dal Comune, che rimane centro di spesa e committente dei progetti, al Ministero della Giustizia, cui spetta la predisposizione e l’ attuazione dei programmi di adeguamento degli edifici adibiti a sedi di tribunale e, quindi al Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania, cui incombe, tra l’ altro, la direzione dei lavori sull’ immobile; che gli uffici appena individuati sono certamente a conoscenza - e da tempo assai risalente - dei fatti sin qui esposti e che, nondimeno, la situazione denunziata perdura senza che vi si ponga rimedio con l’ urgenza del caso; ribadito che l’ avvocatura penale irpina intende rivendicare il diritto all’ esercizio della propria attività in condizioni di sicurezza e di decoro ed adoperarsi affinchè sicurezza e decoro siano garantite a tutti gli operatori di giustizia avellinesi, oltrechè, naturalmente, all’ utenza; che, al cospetto di tale complessiva intollerabile situazione di stasi, l’ unico mezzo idoneo a richiamare l’ attenzione delle autorità sulla situazione in cui versa il palazzo di giustizia di Avellino ed a far sì che vengano con celerità adottate le misure più idonee al ripristino delle minimali condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro dell’ avvocatura, appare essere l’ astensione della udienze;

D E L I B E R A l’ astensione da tutte le udienze penali nei giorni 13, 14, 15, 17, 18, 19, 20, febbraio 2020, dando atto che tale proclamazione è effettuata nel rispetto di tutte le norme di legge e regolamenti, nonché del “Codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli avvocati” così come riformulato e valutato idoneo dalla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 04.01.2008 in relazione alla legge 12 giugno 1990, n. 146, come modificata dalla legge 11 aprile 2000, n. 83; C O N V O C A l’ assemblea degli iscritti per il giorno 19.02.2020 ore 11,00, invitando a parteciparvi i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria cui appartengono gli avvocati del Foro e tutti gli avvocati interessati. Avellino, lì 14 gennaio 2020. 

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