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Sette murales, due workshop e artisti internazionali: un 2018 al top per Bag OUT

Conclusa a Lioni l’ottava edizione del festival di arte pubblica

Con l'ultimo workshop a cura dell'artista DEM, tenutosi lo scorso dicembre, è terminata l'edizione 2018 di BAGOUT, festival di arte pubblica che si svolge nel paese di Lioni, in Alta Irpinia, da ormai 16 anni. L’iniziativa è curata dall'associazione "La Prediletta" con il patrocinio del Comune di Lioni e del Comune di Caposele.

Nell’ottava edizione della Biennale Angelo Garofalo, BAGOUT appunto, sono stati realizzati 7 murales con 2 workshop con il coinvolgimento di ragazzi del posto. Il tema di quest'anno era "PASSANTI". L'intento era di parlare non solo del territorio, ma anche di chi lo vive, chi arriva, chi lo lascia e chi lo attraversa.

“Come sempre, si è registrata una bella partecipazione degli abitanti del territorio – commenta il direttore artistico Antonio Sena – che, interagendo con gli street artist e dimostrandosi attivi, hanno confermato la volontà della comunità di continuare su questa strada e vedere crescere l’iniziativa”.

Nel 2018 artisti del calibro di Case_maclaim (membro della storica crew tedesca _maclaim) e dell'inglese Dale Grimshaw hanno arricchito Lioni con le loro opere utilizzando una tecnica diversa rispetto alle precedenti edizioni, con un uso corposo di bombolette spray. Lo spagnolo Mohamed L'ghacham, il più giovane tra gli stranieri, ha realizzato un'opera con una tecnica più classica a rullo e pennello. 

Ogni artista ha reinterpretato il concetto di "Passanti" secondo la propria poetica: il risultato sono stati altri sette disegni straordinari. Novità assoluta è stata la collaborazione con l'artista italiano DEM che ha condotto un workshop sulla realizzazione di installazioni artistiche con materiali vegetali, al quale hanno partecipato 14 giovani che insieme all'artista hanno realizzato quattro installazioni "IL TORO", "L'ANTILOPE", "IL MAMMONE", "LA DEA", collocate sui caratteristici falò dell’8 dicembre e quindi dati alle fiamme simbolicamente nella tre giorni di Riti di fuoco.

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