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Martedì, 30 Aprile 2024
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Morti sul lavoro, sindacati a Confindustria: "Si costituisca commissione provinciale per la sicurezza e la salute dei lavoratori"

Alla luce della morte di Domenico Fatigati, avvenuta giovedì scorso presso lo stabilimento FCA di Pratola Serra, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Uglm chiedono di programmare iniziative mirate alla diffusione della salute e della sicurezza sul lavoro allo scopo di evitare altri infortuni e decessi

La costituzione di una commissione provinciale per la salute e la sicurezza dei lavoratori. È la richiesta che i rappresentanti territoriali delle sigle sindacali (Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Uglm) hanno presentato, questa mattina, ai vertici di Confindustria Avellino dopo l'incidente mortale costato la vita a Domenico Fatigati, tecnico manutentore della Ms Automazione Industriali di Foggia, avvenuto giovedì scorso presso lo stabilimento FCA di Pratola Serra. L'operaio di 52 anni di Acerra è stato schiacciato da un macchinario mentre era impegnato in un intervento di manutenzione per la risoluzione di un guasto. La seconda morte sul lavoro registrata in Irpinia da inizio 2024 dopo quella di Isidoro Di Lorenzo per il quale, il 14 febbraio scorso, è stato fatale un volo da 3 metri di altezza mentre stava recuperando alcuni scatoloni nel deposito farmaceutico dove lavorava, a Monteforte Irpino. 

Una commissione provinciale sulla sicurezza sul lavoro

"La commissione, a cui parteciperanno le OO.SS e Federmeccanica di Avellino, dovrà avere il compito di programmare iniziative mirate alla diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro che possano incidere sui comportamenti quotidiani delle persone - si legge nel documento scritto dai sindacati ed esposto, presso la sede di Confindustria di Via Palatucci, al direttore Crescenzo Ventre - inoltre, dovrà servire ad implementare un approccio coordinato, sinergico e condiviso sulla tematica della prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro". E mentre nel palazzo di Via Palatucci si stava discutendo delle azioni necessarie a rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro, nella Chiesa di Sant'Alfonso di Acerra si svolgevano i funerali di Domenico Fatigati, in occasione dei quali il sindaco Tito d'Errico ha dichiarato il lutto cittadino, con le bandiere a mezz'asta su tutti gli edifici comunali, le manifestazioni pubbliche sospese e un minuto di silenzio nelle scuole del paese in ricordo dell'operaio deceduto tragicamente. Contemporaneamente, le organizzazioni sindacali metalmeccaniche della provincia di Avellino hanno proclamato un'ora di sciopero al termine di ogni turno di oggi allo scopo di sensibilizzare ulteriormente sull'importanza della sicurezza sul lavoro. Inoltre, alle 17 di questo pomeriggio, le segreterie nazionali delle sigle sindacali saranno ricevute a Napoli dai vertici di Stellantis con l'esigenza di fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente nel quale ha perso la vita Domenico Fatigati e sulle eventuali responsabilità di altri soggetti.

Altieri: "Rilanciare la cultura della sicurezza sul lavoro tra i lavoratori e i datori di lavoro"

"Abbiamo la necessità di rilanciare la cultura sulla sicurezza nei luoghi di lavoro - ha spiegato Gaetano Altieri, alla guida di UILM Avellino-Benevento, a margine dell'incontro con Crescenzo Ventre -  vorremmo costituire la commissione affinchè venga esaminata la situazione di tutte le aziende in quanto crediamo che vadano promosse, tra i lavoratori, una formazione e un'informazione più intense e adeguate. Dobbiamo fare in modo che sia i datori di lavoro sia gli operai comprendano quanto siano importanti le norme di sicurezza per evitare infortuni o morti". Per quanto riguarda l'incidente mortale alla Stellantis di Pratola Serra, Altieri ha sottolineato: "Nessuno si aspettava che in quella azienda potesse succedere qualcosa di simile perché lì la cultura della sicurezza è molto diffusa. Ad ogni modo, ora va esaminato quanto è successo, capire se ci sono delle responsabilità e poi vanno messe in piedi tutte le misure per evitare altre  tragedie".

Zaolino: "Investiamo di più nella sicurezza per evitare altre tragedie"

Presente all'incontro odierno anche il segretario provinciale della Fismic/Confsal, Giuseppe Zaolino: "Stiamo reagendo in modo unito per evitare che si ripetano altri episodi gravi come quello accaduto la settimana scorsa. Non si può trovare la morte mentre si compie il proprio lavoro. Il lavoro dovrebbe servire a vivere meglio, non a morire. Questo deve essere il leitmotiv del futuro e Confindustria deve sapere che, in Irpinia, pretendiamo di più. Mi preoccupo per le piccole-medie imprese dove, per tanti motivi, i rischi possono aumentare. Mettiamo da parte il guadagno eccessivo e pensiamo ad arginare il fenomeno delle morti bianche".

Morsa: "Domenico non avrebbe dovuto essere in azienda alle 6 perché aveva terminato il turno alle 22"

A fare da eco Giuseppe Morsa, segretario della Fiom-Cgil di Avellino: "Chiediamo a Confindustria un impegno importante rispetto al tema della sicurezza. Insieme dobbiamo cercare di adottare tutti i sistemi possibili affinché i lavoratori possano tornare a casa sani e salvi dopo la giornata di lavoro. Vanno affrontate le criticità esistenti". In merito alla morte di Domenico Fatigati, rivolgendosi all'opinione pubblica, Morsa ha affermato: "Evitiamo di dare giudizi su quanto è accaduto, la magistratura è al lavoro per fare luce sul caso. L'aspetto che vorrei venisse preso in considerazione è il fatto che l'operaio aveva terminato il turno alle 22 ed era tornato al lavoro alle ore 6 del giorno seguente. Un fatto che la dice lunga perché a quell'ora Domenico non doveva trovarsi in azienda ma insieme alla sua famiglia a casa". Un punto sottolineato anche da Luigi Galano della Fim Cisl Irpinia Sannio: "Per legge sono previste 11 ore di stacco tra un turno e l'altro. Ore di riposo, funzionali al recupero fisiologico, che andrebbero rispettate visto il carico di lavoro che si svolge nelle officine metalmeccaniche". Ma su questo aspetto e sull'intera vicenda è in corso un'indagine della Procura di Avellino, che ha già iscritto cinque persone nel registro degli indagati. 

Break formativi 

Per i sindacati occorre, dunque, attivare misure adeguate e azioni positive che permettano al lavoratore di acquisire comportamenti sani e sicuri in tutti gli ambienti di vita e di lavoro. A tal proposito sarebbero utili "momenti formativi non solo su temi generici, ma su questioni specifiche partendo dalle valutazione dei rischi contenute all’interno dei DVR e DUVRI". A tal fine, come si legge nel documenti presentato a Confindustria, si potrebbero implementare i break formativi:

  • Il break formativo si svolge nei luoghi di lavoro in cui si effettuano le lavorazioni;
  • All’interno dei reparti;
  • Presso le postazioni di lavoro

Il break formativo è finalizzato ad innalzare il livello di approfondimento dei contenuti della formazione tradizionale, tramite aggiornamento continuo e ripetuto su:

  • Rischi legati alla mansione;
  • Rischi legati al luogo e all’ambiente di lavoro;
  • Rischi legati alle attrezzature e sostanze utilizzate;
  • Aspetti di prevenzione sanitaria;
  • Tecniche e procedure di prevenzione, anche riguardo al genere, all’età e alla provenienza.


 

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