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‘Spider-Man: Far From Home’, la scenografa Brunella De Cola: “Non dimentico la mia Avellino”

La giovane scenografa irpina ha partecipato all'ultimo film sul personaggio creato da Stan Lee. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni di Avellino Today

Nelle sale italiane è uscito l’attesissimo film “Spider-Man: Far From Home”. Avellino Today ha intervistato Brunella De Cola, architetto e scenografo nata ad Avellino nel 1989. Brunella ha lavorato nell’Art Department del nuovo film del mitico personaggio creato da Stan Lee nel 1962.  

Brunella parlaci un po' della tua partecipazione all’ultimo film di Spider-Man. 

“Io sono un architetto e mi sono laureata con una tesi in scenografia a Napoli. Ho iniziato a lavorare in questo settore nel 2014. Ho lavorato prevalentemente nel cinema. Nel film di Spider-Man ho ricoperto il ruolo di Art Department Coordinator. In pratica, ho coordinato tutto il reparto di scenografia. Ho lavorato a Venezia per diversi mesi, dove sono state girate alcune scene del film. È stata una magnifica esperienza. Abbiamo lavorato sul ponte di Rialto e presso la piazza di Santa Maria Formosa, dove sono avvenute le scene di combattimento, costruendo gli ambienti e i set in cui sono state girate le scene. È un film in cui gli effetti speciali hanno un ruolo fondamentale. Ovviamente, essendo una produzione molto grossa, è stato divertente conoscerne le dinamiche”.                      

Come è nata questa passione per la scenografia? 

“Sono partita dall’Architettura seguendo le orme di mio padre. Successivamente mi sono avvicinata alla scenografia grazie a una mia cara insegnante dell’Università, Clara Fiorillo, che mi ha avvicinato al teatro e alla lirica in particolare. La mia passione nasce dall’amore per l’arte. In questo settore, a seconda del film, puoi costruire ambienti sempre diversi. Dal castello incantato all’antica Roma. È un lavoro profondamente stimolante e appagante”.  

Appare anche superfluo sottolineare quanto il tuo lavoro sia complesso. Quali sono le maggiori difficoltà che hai affrontato nella tua giovane carriera?  

“La difficoltà maggiore, senza ombra di dubbio, è la distanza con i miei cari e con la mia terra, Avellino, cui sono profondamente legata. In questo lavoro puoi stare anche molti mesi lontana da casa. Ogni volta che posso torno ad Avellino. Purtroppo non posso fare questo lavoro in Irpinia perché non ci sono film e c’è pochissimo teatro. Sento molto la nostalgia. Dal punto di vista tecnico, la difficoltà maggiore sta nel fatto che, la sceneggiatura, comporta la creazione di ambienti che, al termine della scena, devono essere smantellati. Cosa che, ovviamente, non avviene nell’architettura; dove tutto deve durare nel tempo. Allineare questi due modi di pensare non è stato semplice”.  

Tu hai lavorato per produzioni italiane e internazionali, quali sono le principali differenze che hai riscontrato?  

“La differenza principale sta nei ruoli. In una produzione internazionale è tutto più grande. Il reparto di scenografia, in Italia, richiede l’impiego di una ventina di persone. Una produzione internazionale ne richiede almeno il doppio. Anche all’interno dello stesso reparto ci sono molti ruoli diversi. Questo, ovviamente, consente di avere più lavoro”.  

Penso sia inutile chiederti uno spoiler sul film? 

“Assolutamente no, corri subito al cinema a vederlo”.  

Chi è Brunella De Cola? 

Nata ad Avellino nel 1989, Brunella ha conseguito con il massimo dei voti la laurea magistrale in Architettura 5UE presso la Facoltà degli studi di Napoli Federico II, presentando una tesi in scenografia su un’opera lirica: “Un’architettura di scena per l’Enfant et les Sortilèges di Ravel e Colette”. 

Ha conseguito successivamente l’abilitazione alla professione di architetto e il titolo di Cultore della materia per gli insegnamenti di scenografia, architettura degli interni, allestimento. 

Ha frequentato diversi corsi di alta formazione in scenografia e arredamento, nonché corsi specifici di Visual Effects e nuove tecnologie applicate alla scenografia. 

Ha lavorato inizialmente come junior matte painter per diversi film, tra cui i più noti Maleficent e Il grande e potente Oz. 

Nel 2015 lavora come matte painter/concept artist per diversi spot pubblicitari di  Psyop Post Production (New York).  

Nello stesso anno collabora, a Roma, con lo studio Cappellini – Licheri, alla progettazione e realizzazione di diversi allestimenti scenografici. 

Nel 2016 lavora come scenografa in alcuni cortometraggi di produzione indipendente e come assistente scenografa e disegnatrice per alcuni film tra cui Silence, Miss Peregrine e la commedia Beata Ignoranza. 
Nello stesso anno lavora come concept artist per il film d’animazione Isle of Dogs di Wes Anderson. 

Nel 2017 lavora nel reparto scenografia di diversi film tra cui Gore, e nel 2018 lavora sempre nell’Art Department del nuovo film Marvel Spiderman: Far from home. 
Scrive sulla rivista “Scenografia e Costume”, realizzata dall’Associazione italiana scenografi e costumisti, con sede a Roma. 

Per la Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi è docente del workshop Photoshop per il cinema e del Laboratorio di Visual Effects. 

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