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Domenica, 28 Aprile 2024
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Dimensionamento scolastico, Fortini: "La Regione è pronta a impugnare il decreto"

Le parole dell’assessore regionale all’Istruzione, presente all'incontro con sindaci e dirigenti scolastici irpini sulla riforma riguardante l'organizzazione del sistema scolastico

Continua la battaglia della Regione Campania contro la riforma riguardante l'organizzazione del sistema scolastico. Si è svolto questo pomeriggio, presso l’Auditorium del Polo Giovani di Avellino, l'incontro promosso dai consiglieri regionali Maurizio Petracca e Vincenzo Alaia per incontrare i dirigenti scolastici ed i sindaci della provincia di Avellino allo scopo di definire un quadro più chiaro dei nuovi parametri imposti dal Governo centrale e delle conseguenti criticità della loro applicazione, soprattutto per le aree interne.

Fortini: "Il dimensionamento scolastico è un dramma per istruzione, famiglie e occupazione"

La riforma della scuola voluta dal Governo Meloni consiste in una drastica riduzione del numero di scuole e in un taglio dell'organico di docenti e dirigenti scolastici: nei prossimi due anni, in Campania sarebbero previste 120 scuole in meno per passare dalle attuali 959 alle future 839 con la perdita di oltre il 10% di autonomie e con le ovvie conseguenze occupazionali non solo per dirigenti scolastici e DSGA ma anche per il personale docente e ATA. 

Un piano, quello del dimensionamento scolastico, a cui la Regione Campania si è opposta fin dall'inizio considerandolo un dramma per il futuro del Sud Italia sia in materia d'istruzione sia per quanto concerne il piano occupazionale. L'intenzione è quella di impugnare il decreto ministeriale e limitare gli accorpamenti mantenendo almeno 865 autonomie.

A tal proposito, in occasione del confronto con i sindaci e i dirigenti scolastici irpini l’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, ha dichiarato: "Il Ministero non ha ancora approvato il decreto. Stiamo attendendo la pubblicazione per impugnarlo e cercare di portare quante più autonomie possibili nella nostra regione. Chi non si occupa di scuola non si rende conto di quale dramma rappresenterebbe la nuova regola perché gli accorpamenti comportano una riduzione di personale e, di conseguenza, un taglio dei plessi. Quindi, le famiglie potrebbero trovarsi la scuola vicino casa chiusa, si perderanno dei posti di lavoro, il personale ATA sarà il primo a diminuire, poi toccherà ai docenti e questo significherà una minore qualità del servizio offerto agli studenti". 

"La nostra iniziativa è nata dall'esigenza espressa da quasi tutti gli amministratori locali. Vogliamo fare pressione sul Governo per dare maggiori possibilià ai nostri concittadini" ha dichiarato il consigliere regionale Vincenzo Alaia.

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