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L'Oms: "Il Covid potrebbe trasmettersi attraverso l'aria"

La conferma arriva dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. C'è preoccupazione anche in Irpinia

Dopo il recente mini focolaio che ha interessato il serinese, anche in Irpinia c'è preoccupazione per le ultime conferme sulla trasmissione del Coronavirus. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato ieri l'esistenza di "prove emergenti" della trasmissione aerea del coronavirus, con una dichiarazione giunta dopo che 239 scienziati hanno pubblicato una lettera in cui segnalavano una probabilità maggiore di quanto ritenuto finora che le persone possano contagiarsi tramite le goccioline che rimangono sospese nell'aria. Fino ad oggi, in sintesi, si pensava che il nuovo coronavirus responsabile dell'epidemia partita da Wuhan venisse trasmesso solo dalle goccioline del respiro e dunque in spazi piuttosto ristretti: ora l’Oms non esclude che un ruolo di una qualche rilevanza lo possano giocare anche goccioline più piccole, capaci di rimanere in sospensione nell’aria a lungo.

Il Covid si potrebbe trasmettere attraverso l'aria

Uno degli esperti più ascoltati dagli italiani in questi mesi di emergenza, Massimo Galli, fa chiarezza. Sono ancora necessarie ulteriori ricerche sulla trasmissione del coronavirus "E' tempo di considerare la possibilità che la Covid-19 si trasmetta attraverso l'aria", è il titolo del manoscritto accettato dalla rivista Clinical infection disease, redatto da due ricercatori, un'australiana e un americano (Lidia Morawska, Donald K. Milton) e firmato da 239 scienziati di ogni parte del mondo per chiedere all'Oms di rivedere le linee guida per contenere la pandemia del nuovo coronavirus.

Perché se le particelle virali sono capaci di trasmettersi per via aerea cambia tutto, specie nei luoghi chiusi: in tal caso mascherine sempre quando si è al chiuso, perché il distanziamento non basta, e revisione dei sistemi di ventilazione soprattutto sui mezzi di trasporto, uffici, scuole, per minimizzare i rischi. Secondo gli esperti che hanno scritto (e molti sono ingegneri che hanno studiato i flussi di particelle nell'aria) le prove del potenziale rischio infezione "airborne" ci sono e l'Oms dovrebbe prenderle in considerazione. Il dibattito resta aperto, e lo resterà ragionevolmente a lungo. Ma cosa fare, nel frattempo, per non correre (troppi) rischi? 

La Campania corre ai ripari

Serve continuare a rispettare le regole che ormai ci accompagnano da mesi: uso dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti) e distanziamento sociale. Alcune regioni, come la Campania, sono corse nuovamente ai ripari. Nella giornata di ieri, infatti, il governatore De Luca ha annunciato una nuova ordinanza sull'uso delle mascherine sui mezzi di trasporto pubblico. Tre i punti fondamentali dell'ordinanza: obbligo di indossare la mascherina in tutte le aree terminal del trasporto pubblico (comprese banchine e binari) nonché all’ingresso e a bordo dei mezzi di trasporto e durante tutto il tragitto; obbligo per le società di tutti i mezzi di trasporto di vietare l’ingresso a bordo dei passeggeri che non indossino la mascherina e di adottare ogni misura idonea ad evitare assembramenti a bordo, fino al completo deflusso dei passeggeri all’arrivo.

La stessa ordinanza rinvia alla data del 9 luglio 2020 ulteriori decisioni in ordine al carico di passeggeri consentito a bordo dei mezzi di trasporto su gomma e ferro, confermando quindi le attuali limitazioni in attesa della competenti determinazioni degli organi statali.; si demanda ai Sindaci la adozione di idonee misure per assicurare la fruizione in sicurezza degli spazi e specchi d’acqua non oggetto di concessione demaniale marittima, per la durata del periodo di emergenza, al fine di assicurare il rispetto del necessario distanziamento e i controlli degli eventuali sbarchi. Si richiamano le Autorità e gli enti competenti, alla vigilanza sulla osservanza delle norme statali che obbligano all’isolamento domiciliare quanti rientrino da Stati terzi e si dispone l’effettuazione di controlli (tamponi e/o test sierologici ) sui soggetti, italiani e stranieri, che facciano ingresso nel territorio regionale dalle aree extra Schengen.

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