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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Cgil Fp sollecita l'Azienda Ospedaliera Moscati a prendere provvedimenti

La Funzione Pubblica Cgil di Avellino, a tre mesi dall’aver evidenziato alla dirigenza del Moscati una lunga serie di doglianze relative al blocco operatorio-sala operatoria chirurgie, vista l’inerzia dell’Azienda stessa si vede costretta a rendere noto all’opinione pubblica quanto accade e che penalizza fortemente alcuni operatori. 

La Funzione Pubblica Cgil di Avellino, a tre mesi dall’aver evidenziato alla dirigenza del Moscati una lunga serie di doglianze relative al blocco operatorio-sala operatoria chirurgie, vista l’inerzia dell’Azienda stessa si vede costretta a rendere noto all’opinione pubblica quanto accade e che penalizza fortemente alcuni operatori. 

Nei fatti, il 22 marzo la FP CGIL, con una nota inviata alla Direzione Sanitaria ed alla Direzione Generale, rappresentava quanto segue:
1) Ogni mese il turno preventivo di lavoro firmato dalla Direzione Sanitaria e dai primari di Chirurgia Generale Oncologica, Neurochirurgia e Chirurgia d’urgenza e dal Sait, non veniva reso visibile agli infermieri e veniva loro comunicato dal referente con la dicitura “turno provvisorio” nel quale non venivano rese note le sedute operatorie e la collocazione del personale; 
2) Sistematicamente la Chirurgia d’Urgenza, che prevede sedute in elezione di urgenze procrastinabili con relativo personale dedicato, non utilizzava a pieno il personale a disposizione lavorando, poi, nei giorni non previsti con il personale della Chirurgia d’Urgenza per effettuare gli stessi interventi collocando poi fuori dell’orario gli stessi interventi in lista nello stesso giorno
utilizzando impropriamente il personale in servizio per le urgenze non differibili;
3) La Funzione Pubblica nella stessa nota segnalava tempi di risveglio ed assistenza al paziente post-operatorio e sanificazione non adeguate;

4) Altresì si segnalava che il ritiro di emocomponenti nei giorni festivi e nei giorni periali dopo le 20.00 erano diventati impossibili dato atto che il personale di guardia attiva era composto da un unico infermiere di sala ed una strumentista reperibile su chiamata;
5) L’arrivo del paziente in sala operatoria avveniva senza preavviso e senza chiamata sul cellulare aziendale dato atto che un solo infermiere era costretto a garantire la copertura delle urgenze di Urologia, Neurochirurgia, Chirurgia Generale Oncologica, Ortopedia, Breast Unit e Chirurgia d’Urgenza.
Queste ed altre carenze in materia di distribuzione dei DPI, sosta nell’antisala dei pazienti in barella, modalità di invio delle liste operatorie al personale infermieristico, utilizzo di sale operatorie non schermate, costringevano questa Organizzazione Sindacale si vedeva costretta a chiedere risposte urgenti al fine di garantire prestazioni efficaci da parte del personale e servizi adeguati ai pazienti.
Per tutta risposta, l’azienda convocò la FP CGIL dopo due settimane ma la mattina dell’incontro lo stesso venne rinviato per assenza della Direzione Sanitaria.
Da allora sulla questione è calato il silenzio nonostante le molteplici richieste di incontro da parte della FP CGIL.
Tre mesi sono un tempo sufficiente per verificare la scarsa attenzione dell’Azienda rispetto a problematiche delicate e serie come quelle rappresentate e, pertanto, nel rendere noto quanto è avvenuto ed avviene la FP CGIL rappresenta che in assenza di un incontro immediato si vedrà costretta a mettere in piedi azioni conseguenti.

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