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Sabato, 27 Aprile 2024
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"Conservatorio Cimarosa”, la Polizia di Stato ha celebrato il 167esimo anniversario della fondazione

"Questa cerimonia non vuole essere un semplice rituale auto-celebrativo, ma una riflessione che deve coinvolgere tutti"

Presso il Conservatorio Statale di Musica “Domenico Cimarosa” di Avellino, la Polizia di Stato ha celebrato il 167esimo Anniversario della sua fondazione, nel segno del tema “Esserci Sempre”, che costituisce la priorità dell’impegno che quotidianamente le donne e gli uomini della Polizia di Stato assumono. Una festa per gli agenti di oggi, ma che ha permesso di ricordare anche gli agenti di ieri, soprattutto quelli caduti in servizio. Infatti, nella prima parte della mattinata, c’è stato l’omaggio che il Questore di Avellino Luigi Botte, accompagnato dal Prefetto  Maria Tirone, alla presenza dei familiari delle vittime del dovere e di una rappresentanza dell’A.N.P.S. (Associazione Nazionale Polizia di Stato), ha reso ai caduti della Polizia di Stato mediante la deposizione di una corona d’alloro presso la lapide della Questura.

La nostra intervista al Prefetto Tirone

Nel corso della celebrazione si è proceduto alla consegna degli attestati di merito conferiti ad alcuni operatori della Polizia di Stato che si sono particolarmente distinti in azioni di servizio. Significativa è stata anche la presenza di cinque scolaresche del capoluogo irpino, a testimonianza del rapporto, sempre più consolidato, tra le Istituzioni e gli Enti presenti sul territorio, ed in particolare con quello del mondo scolastico. Inoltre, la cerimonia di quest’anno, è stata arricchita da una parentesi artistica, nel corso della quale si sono esibiti il Cimarosa Saxphone Quartet, il soprano Marilena Ruta ed il giovane pianista Antonio Gomena.

La nostra intervista a Botte 

Il Questore Luigi Botte dal palco ha detto:

"Questa cerimonia non vuole essere un semplice rituale auto-celebrativo, ma una riflessione che deve coinvolgere tutti. Questo è il nostro auspicio. Analizzando il lavoro di questi anni, dobbiamo dire che è stato positivo. Il numero dei reati, nonostante la diversa impressione dovuta agli allarmismi, è in calo del 5%. La sicurezza percepita dalle comunità non va sottovalutata, perché abbiamo il dovere di ascoltare la gente, anche per non perdere credibilità. Il controllo è stato arricchito da quegli strumenti che l'ordinamento ci ha affidato, come i provvedimenti di allontanamento urbano, ad esempio, per soggetti dediti a spacciare vicino alle scuole. Ricordiamo la complessa attività che ha portato all'espulsione degli immigrati, non perchè irregolari, ma per la loro pericolosità sociale, minando la tranquillità della comunità. Trovare l'equilibrio non è facile, ma ci dobbiamo far guidare dalla legge. Nella provincia di Avellino è stato dato massimo impulso al sistema integrato di sicurezza, con la collaborazione del Prefetto. Questo sistema si fonda sul coordinamento delle due forze di PS ed assume una maggiore valenza in questo contesto. Contrastare il malaffare non vuol dire militarizzare la società, ma tollerare vuol dire far regredire democrazia e libertà. Un pensiero deve andare ai caduti, ma anche a quelli che, pur non avendo sacrificato la vita, hanno subito gravi conseguenze per il loro ruolo. Viva la Polizia di Stato"

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