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‘A Lumanera torna a riscaldare cuore e spirito: a Capocastello il fuoco per i Santi Patroni

Dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa dell'Immacolata Concezione, Don Vitaliano Della Sala ha benedetto il fuoco con il quale gli organizzatori hanno dato vita al grande falò

Si è rinnovato anche quest’anno, nel centro storico di Mercogliano, ai piedi dei ruderi del castello, l’antico rituale della Lumanera. Questo il nome che contraddistingue il falò a Capocastello che raccoglie intorno a sé decine di giovani che, con passione e tenacia, ogni anno, raccolgono nelle zone montane le fascine necessarie per alimentare il grande fuoco acceso in onore dei Santi Patroni Modestino, Fiorentino e Flaviano.

‘A Lumanera 2024

Dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa dell'Immacolata Concezione, Don Vitaliano Della Sala ha benedetto il fuoco con il quale gli organizzatori hanno dato vita al grande falò. Poi l'accensione, con la folla radunata ad ammirare il fascino del fuoco maestoso che ha riscaldato la fredda serata mercoglianese del 14 febbraio. Il fuoco, elemento che per sua natura distrugge, in nei rituali come questi riscalda e soprattutto aggrega.

Il rito legato al fuoco, radicato nel borgo medievale di Capocastello e in diversi comuni dell'Irpinia, deriva dall'usanza dei contadini che si apprestavano alla potatura degli alberi, di ammucchiarne i resti e accendere diversi fuochi in onore di un santo. Fuochi che non avrebbero solo riscaldato, ma portato prosperità ai proprietari dei vigneti e dei noccioleti verso i quali si dirigeva il fumo.

La Lumanera riaccende, dunque, la tradizione del fuoco di San Modestino a Mercogliano. "I nostri Santi Patroni Modestino Fiorentino e Flaviano da secoli vengono onorati nel borgo storico di Capocastello con il tradizionale falò sul balcone più bello d'Irpinia", hanno raccontato gli organizzatori.

E mentre le ultime fascine ammucchiate continuavano a bruciare, dopo lo stop ai festeggiamenti dello scorso anno per la scomparsa dell'amico Roberto Bembo, quest'anno il gruppo Kalimma ha animato la serata con la musica popolare, accompagnando i numerosi partecipanti nella degustazione dei piatti tipici della tradizione mercoglianese e del buon vino, il tutto offerto dall'Associazione A' Lumanera, dagli abitanti di Capocastello e dalla cittadinanza che porta nel cuore le tradizioni. "Quest'anno - hanno aggiunto gli organizzatori - la festa dei Santi Patroni coincide con l'inizio della Quaresima, e in ossequio al Mercoledì delle Ceneri che vieta di consumare carne, abbiamo pensato di offrire piatti vegetariani come rape e patate, pasta e fagioli, zuppa di funghi fagioli e castagne. Per continuare i festeggiamenti in un evento che riscalda i cuori e lo spirito di mercoglianesi e di tantissimi cittadini arrivati anche dall'hinterland avellinese".

Un momento di convivialità che fa rivivere ad ognuno la bellezza degli antichi rituali ed alimenta il legame con le origini. Anche per questo, il ricavato delle offerte che l'associazione 'A Lumanera, presieduta da Vincenzo Napolitano, ha raccolto grazie alla generosità di un popolo che, in alcune occasioni riesce ad unirsi più che in altre, sarà utilizzato per la realizzazione delle statue dei Santi Patroni che saranno poi donate alla chiesa madre dei Santi Pietro e Paolo di Capocastello. 

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